Carra: «Una realtà che andrà lontano»

L’ex capitano, ora spettatore-tifoso: «Ai playoff potrà giocarsela con tutti»
Foto BRUNI TRieste 23.09.2011 Basket Acegas 2011-12-marco Carra
Foto BRUNI TRieste 23.09.2011 Basket Acegas 2011-12-marco Carra

TRIESTE. Quando parla della Pallacanestro Trieste gli esce automatico un “noi”. Sentirgli dire “abbiamo vinto” fa sempre un certo effetto anche se è normale che, da ex capitano e triestino acquisito, i colori biancorossi gli siano entrati nel cuore. Presente sugli spalti dell'Alma Arena, Marco Carra ha tifato per Coronica e compagni godendosi fino in fondo una vittoria che lancia Trieste al vertice della classifica di A2. «Spalti gremiti e partita di ottimo livello: è stato uno spettacolo bellissimo - racconta -. Ho visto un gran primo quarto nel corso del quale le due squadre hanno segnato molto poi le difese hanno cominciato a farsi sentire e la partita è diventata più dura e spigolosa. Percentuali più basse, molto più agonismo: il match è diventato una battaglia nella quale ogni canestro segnato è stato una conquista».

Vittoria arrivata grazie agli attributi di un gruppo che ha nel suo Dna la capacità di non mollare mai. Un’impronta caratteriale che Carra conosce bene. «La filosofia di questa squadra è fotografata nella leadership di un Pecile che continua a fare la differenza e nella partita difensiva di Green - sottolinea Marco -. È facile ricordarsi delle sue schiacciate, quello che mi impressiona di Javonte è la disciplina e la capacità di dedicarsi totalmente alla marcatura del suo avversario. Se qualcuno lo dà per scontato sbaglia, soprattutto quando si parla di un americano. In questo Javonte è super».

E così, passo passo, l'Alma è arrivata in cima alla classifica. Ma dove può arrivare, aldilà della scaramanzia, questa squadra? «L'Alma in testa alla classifica non è una sorpresa - sottolinea Carra -. È una squadra che può andare lontano. E guarda, ne sono convinto: ai playoff può giocarsela con tutti. Credo che saranno le altre a preoccuparsi di doverla affrontare».

Candidatura seria per una Trieste che ha appena ricevuto da Matteo Boniciolli l'investitura anche per le finali di coppa Italia in programma a Casalecchio di Reno nel primo weekend di marzo. «Sulla coppa Italia andrei più cauto. È vero che chi la porta a casa può dire di aver vinto qualcosa e che per una piazza come Trieste, che da tanti anni manca da certi apputamenti, può avere un certo fascino; ma, proprio in ottica campionato, non vorrei si sprecassero troppe energie. Chi arriva in finale - conclude Marco - gioca tre partite in tre giorni e il dispendio di energie può essere notevole».

Lorenzo Gatto

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