Cassano va in panchina e Balotelli torna a casa

Contro l’Estonia Prandelli è intenzionato a provare il duo Pazzini-Rossi
L' allenatore della nazionale di calcio Cesare Prandelli durante la sessione di allenamento oggi, 1° giugno 2011, nel ritiro della nazionale al centro tecnico di Coverciano. ANSA/MAURIZIO DEGL' INNOCENTI
L' allenatore della nazionale di calcio Cesare Prandelli durante la sessione di allenamento oggi, 1° giugno 2011, nel ritiro della nazionale al centro tecnico di Coverciano. ANSA/MAURIZIO DEGL' INNOCENTI

FIRENZE

Balotelli a casa, Cassano verso la panchina. Tempi duri per la coppia di talenti che doveva risollevare l’Italia dopo il disastro ai Mondiali. Complice anche il fatto che la nazionale di Cesare Prandelli la sua strada se l’è trovata da sola, a prescindere dai due fuoriclasse dalle alterne fortune, ci si è messo un infortunio preoccupante a far fuori il primo e un finale di stagione negativo a mettere in forte dubbio la presenza del secondo contro l’Estonia. Se così fosse, come le prove del commissario tecnico (Pazzini-Rossi la coppia d’attacco più gettonata) lasciano sospettare, avrebbe del clamoroso. Perchè sarebbe la prima panchina, la prima esclusione tecnica di Cassano nella nuova era azzurra. D’altra parte, un mezzo avviso Prandelli l’aveva lanciato già lunedì: da settembre, cambierò passo, e chiamerò solo chi gioca con continuità nel club. A Lubiana contro la Slovenia, nell’ultima uscita ufficiale, Prandelli gli diede fiducia nonostante un lungo periodo di panchina al Milan e un evidente appesantimento fisico. Stavolta Cassano ha qualche minuto rossonero in più nelle gambe, ma a penalizzarlo oltre a una condizione fisica non brillante potrebbe essere proprio l’assenza di Balotelli, che fa naufragare l’idea di un ritorno al tridente.

«Contro l’Estonia sarà una partita difficile - ha spiegato Chiellini - perchè arriva a fine stagione, con 50 partite alle spalle. Siamo stanchi, oppure appagati dai risultati raggiunti». Paradossalmente, Cassano potrebbe essere tutte e due. E però è chiaro che Prandelli ci penserà non due, ma mille volte, prima di ritirare la fiducia all’unico giocatore al quale finora ha riconosciuto la capacità di dare un valore aggiunto. Gli altri dubbi sono meno complessi. In difesa la linea sarà composta, da destra, da Maggio, Ranocchia, Chiellini e Balzaretti. Centrocampo a tre, con Pirlo play centrale, Montolivo a destra e Nocerino (più di Marchisio) a sinistra. Per il trequartista Giovinco (provato oggi nella partitella finale a porte chiuse) insidia Aquilani. Nel gioco delle coppie d’attacco, Prandelli ha invece fatto ruotare un pò tutti, dando segnale di chance ancora aperte: ma le indicazioni erano per Gilardino+Cassano e Pazzini+Rossi. E nella composizione di una punta centrale e una seconda punta, la seconda accoppiata appare quella vincente. Balotelli, invece, aveva salutato la squadra già da stamattina. Una rapida visita del professor Castellacci, e poco prima delle 11 l’attaccante ha lasciato in macchina Coverciano. «Non poteva giocare venerdì, non aveva senso rischiarlo per l’amichevole di martedì con l’Irlanda, perciò l’abbiamo rimandato a casa», ha spiegato il medico. «Ci aveva detto di aver problemi non appena era arrivato, ne avevamo parlato nello spogliatoio», ha rivelato Chiellini, parlando delle preoccupazioni del compagno. Il ginocchio destro operato continua a far male, una volta ogni 10 giorni il versamento rispunta. Una situazione che impedisce a Balotelli continuità di gioco e prestazione. Cioè quello che chiede anche Prandelli.

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