Cusin, un viaggio azzurro cominciato a Trieste

Steffè lo ha allenato agli esordi: «Gli mancava autostima, qui è cresciuto in tutti i sensi»
epa03870571 Spanish player Marc Gasol (C) tries to score next to Italian players Marco Cusin (L) and Andrea Cinciarini (R) during the EuroBasket 2013 match between Italy and Spain at Stozice Arena in Ljubljana, Slovenia, 16 September 2013. EPA/GEORGI LICOVSKI
epa03870571 Spanish player Marc Gasol (C) tries to score next to Italian players Marco Cusin (L) and Andrea Cinciarini (R) during the EuroBasket 2013 match between Italy and Spain at Stozice Arena in Ljubljana, Slovenia, 16 September 2013. EPA/GEORGI LICOVSKI

TRIESTE. Da Trieste a Lubiana passando per Biella, Ferrara, Fabriano, Soresina, Pesaro e Cantù. Marco Cusin, giovedì sera alla Stozice Arena uno dei protagonisti dell'entusiasmante vittoria dell'Italia sulla Spagna, ha cominciato in maglia Acegas la sua lunga rincorsa alla nazionale. Esordio in serie A il lontano 2 gennaio del 2003 a Treviso poi, sotto la guida tecnica di Cesare Pancotto e il minuzioso lavoro in palestra di Furio Steffè, una crescita continua fino alla stagione 2003-2004 quella che, complice il fallimento, lo ha visto lasciare la città per trasferirsi a Biella.

«Che Marco fosse un giocatore potenzialmente in grado di fare strada si vedeva - ricorda Furio Steffè - anche se al suo arrivo a Trieste gli mancava autostima e la completa consapevolezza dei suoi mezzi. Proprio per questo Pancotto mi chiese di lavorare specificatamente su di lui. Abbiamo trascorso tanto tempo insieme condividendo molte cose, sia in campo che fuori. Lo abbiamo seguito a scuola e per dirne una Marco ha fatto la patente qui a Trieste con l'allora team manager Mamo Sbisà che lo portava a fare lezioni di guida alla Grandi Motori. Cusin a Trieste è cresciuto sia tecnicamente sia come uomo e devo dire che, in maniera molto carina, lo ricorda spesso».

Una crescita che lo ha portato a essere uno dei perni della Nazionale che, partita a fari spenti, ha saputo sorprendere anche se stessa centrando i quarti di finale di un europeo che può regalarle il pass per i mondiali di Spagna del prossimo anno. «Cusin è in questo momento a tutti gli effetti il centro della formazione di Pianigiani - sottolinea Steffè - un giocatore fondamentale come ben si è visto nella gara di lunedì contro la Spagna. Si trova in un contesto ideale perchè non gli piace sentirsi al centro dell'attenzione e da il meglio di se quando si rende conto di poter essere utile alla squadra. Mai come in questi europei c'è bisogno della sua presenza sottocanestro e in questo, devo dire, si sta facendo trovare pronto».

Lorenzo Gatto

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