Ecco il bob della Giamaica, finanziato anche da Bolt

SOCHI. Il loro motto è «la cosa più bollente sul ghiaccio». Niente di più lontano dalla Russia, forse. Ma per arrivare a Sochi, più di 10mila chilometri lontano da Kingston, hanno dovuto superare un...

SOCHI. Il loro motto è «la cosa più bollente sul ghiaccio». Niente di più lontano dalla Russia, forse. Ma per arrivare a Sochi, più di 10mila chilometri lontano da Kingston, hanno dovuto superare un percorso a ostacoli, e quell'autoironia che li ha resi famosi in tutto il mondo potrebbe portargli bene, anche se partono ultra sfavoriti.

Dopo 12 anni di assenza dai Giochi, è sbarcata alle Olimpiadi invernali la leggendaria squadra di bob della Giamaica, accolta con un trattamento da star. Tutti la cercano, tutti la vogliono fotografare. Fu resa celebre in tutto il mondo dal film Cool Runnings (Quattro sottozero) della Disney. Raccontava la storia della (vera) squadra giamaicana che partecipò a Calgary 1988 nel bob a quattro. Finì con un rovinoso fuori pista a pochi metri dal traguardo, ma scatenò l'entusiasmo del pubblico e un'autentica febbre di simpatia per la squadra venuta dal sole dei Caraibi. Un'isola tropicale che non ha mai visto la neve e dove l'unico bianco è quello delle spiagge e dei cubetti di ghiaccio.

Ora, in gara il 17 febbraio toccherà al bob a due, con la coppia formata dal quarantaseienne Winston Watt, che era uno dei membri del team del 1994 e del 1998, e dall'ex velocista Marvin Dixon. «Ci hanno accolti come se fossimo delle star», ha detto il veterano Watts alla tv russa in lingua inglese Russia Today, meravigliato del calore dei locali. Raccontando le peripezie del gruppo: prima hanno dovuto racimolare on line i soldi (sul sito web http://jamaicanbobsled.com; pare abbia contribuito anche Bolt), poi le cattive condizioni meteorologiche hanno costretto il loro aereo ad atterrare a Philadelphia, e, infine, le attrezzature sono giunte in ritardo. Ma ora il team, secondo Watts, «è concentrato sul fatto che siamo qui a Sochi».

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