Ecco il nuovo stadio Friuli, sarà pronto nel 2014

Presentato l’impianto voluto da Pozzo: costerà 25 milioni e del vecchio impianto resterà solo l’arco
Udine 23 Luglio 2012. Presentazione nuovo Stadio Friuli. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press / Petrussi Diego
Udine 23 Luglio 2012. Presentazione nuovo Stadio Friuli. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press / Petrussi Diego

UDINE. «Adesso bisogna fare presto, perché non ho più tanto tempo!»: fa anche dell’autoironia, il patron dell’Udinese Giampaolo Pozzo, per conferire ulteriore spinta alla realizzazione del nuovo stadio Friuli, presentato ufficialmente ieri.

«Stiamo lavorando al progetto da una quindicina d’anni, incontrando finalmente adesso un’amministrazione comunale capace di passare dalle indecisioni delle precedenti ai fatti – ha esordito l’azionista di riferimento del club bianconero, elogiando il sindaco di Udine, Furio Honsell, seduto al suo fianco - . E fondamentale per la concretizzazione della nostra idea è stato anche l’intervento del Credito sportivo. Il nostro obiettivo primario è quello di dotare la città di un impianto confortevole, affidatoci in gestione per 99 anni, per staccare i tifosi dalla televisione e riportarli vicino alla squadra, che per raggiungere determinati obiettivi ha bisogno di avere con sé il cosiddetto dodicesimo uomo. Ma il nuovo stadio sarà anche dotato di negozi e altre strutture, in modo da diventare per tutti un punto di riferimento non solo calcistico».

Conclusa la prima fase prettamente burocratica per l’acquisizione dei diritti di superficie, la parola passa ora alla realizzazione dei lavori che, ulteriore eventuale impasse permettendo, dovrebbero iniziare nei primi sei mesi del prossimo anno, per concludersi con la copertura, il collaudo e l’inaugurazione nel settembre 2014. Dal punto di vista tecnico è stato l’ingegner Roberto Regni, in rappresentanza dello staff di progettazione, a chiarire i punti essenziali del restyling dello stadio udinese: «Ci è stato chiesto di creare un nuovo impianto moderno, sicuro e sostenibile, mantenendo inalterato il simbolo costituito dall’arco della tribuna. Secondo il nostro progetto gli spettatori (la capienza sarà di 25mila posti, elevabile a 34mila in occasione di eventi extracalcistici) potranno assistere agli incontri a una distanza di dieci metri, in posti tutti a sedere e coperti. Gli spalti saranno infatti sistemati a ridosso del terreno di gioco, eliminando la pista di atletica. Gli accessi avverranno tramite un numero altissimo di tornelli, in modo da velocizzare al massimo gli ingressi, e verranno ampliate pure le postazioni riservate ai diversamente abili. Inoltre l’impianto d’illuminazione assorbirà il 20% in meno di energia rispetto a quella attuale».

Dei costi ha poi parlato il direttore amministrativo dell’Udinese, Alberto Rigotto: «Il preventivo di spesa è stato fissato in 30 milioni di euro, che grazie all’ottimizzazione verrà ridotto a 25 milioni dei quali 20 milioni verranno erogati dal Credito sportivo tramite un mutuo ventennale con rate annuali da un milione e novecentomila euro. Il resto uscirà dalle casse sociali». E una frecciatina l’amministratore bianconero non l’ha risparmiata alle forze politiche che hanno moralizzato sul progetto: «Vorrei ricordare che così si darà anche lavoro a 103 persone e non pare poco in momenti critici come quelli attuali». Il braccio destro del presidente federale Giancarlo Abete, Uva, ospite ieri al “Friuli”, ha infine parlato di “modello Udine”: «Grazie alla lungimiranza della famiglia Pozzo quello del club friulano è divenuto un esempio da seguire a livello internazionale, e non solo dal punto di vista prettamente calcistico».

Edi Fabris

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