Ferrero: «Pallacanestro Trieste in crescita e domenica vogliamo dimostrarlo»

In arrivo al PalaTrieste l’Urania e l’ala biancorossa avverte: «Dobbiamo guardare avanti con ottimismo, voglia di stupire e consapevolezza»
Raffaele Baldini
Giancarlo Ferrero contro Trapani Foto Pappalardo/Lasorte
Giancarlo Ferrero contro Trapani Foto Pappalardo/Lasorte

TRIESTE Ci si avvicina alla sfida di domani con l’Urania Milano, decisiva ai fini del fatidico quinto posto e viatico ad una “gestione” del posizionamento alla luce di chi sta davanti e di chi sta dietro, cioè Verona e l’accoppiata Rimini-Cividale. Giancarlo Ferrero, nei giorni scorsi a “Tripla de Tabela” sul web, ha ben chiara l’importanza della posta in palio di domenica: «Se pensassimo già a Rieti, sia in prospettiva ultima di campionato e sia per l’eventuale post-season, faremmo un errore madornale. Siamo focalizzati sull’Urania, due punti da conquistare contro un’avversaria carica di giocatori d’esperienza, per dar seguito ai miglioramenti delle ultime settimane».

La squadra è in crescita, grazie anche al rientro di Reyes. Tante, forse troppe aspettative sulle spalle del portoricano, segno tangibile che il resto del gruppo non è riuscito a rimpiazzarlo a dovere nel recente passato: «Siamo consci che potevamo fare di più, soprattutto in alcune gare come Roma o Latina, gestite molto male. Però Reyes è uno di noi e io coccolo volentieri il mio leader per metterlo nelle migliori condizioni possibili per trascinarci. Non si può prescindere dal valore di un elemento così».

Niente più alibi quindi, le 7 sconfitte consecutive con le “big” devono essere un “gap” da limare in poco tempo, altrimenti l’andamento stagionale non farà che rinnovare l’incapacità di eccellere ma soprattutto di dare continuità ai risultati: «La chiave per colmare un divario, che è plastico nei numeri, sarà nella capacità di circoscrivere i break subiti. Tante, troppe volte abbiamo subito parziali che ci hanno affossato oltre la doppia cifra di svantaggio, come nel terzo quarto di Trapani. Se saremo in grado di reagire prima e meglio a queste spallate, allora avremo nettamente più possibilità di portare a casa il risultato».

Quindi è convinto che ci possa essere un’inversione di tendenza? «Non è che potrei esserlo, devo essere convinto, e lo deve essere anche ogni componente della squadra. Senza Brooks, Filloy e Vildera abbiamo dimostrato di poter competere con la corazzata Trapani». L’imperativo è guardare avanti con ottimismo, voglia di stupire e consapevolezza dei propri mezzi. «Certamente. Dobbiamo tutti lasciarci alle spalle quello che è stato e remare dalla stessa parte per costruire un futuro. I tifosi legittimamente sono delusi da tanti passi falsi, ma il mio auspicio è che il Palatrieste torni a ribollire di passione come quando venivo da avversario. Penso che l’atmosfera giusta aiuti anche noi a dare il massimo, vedi derby di andata contro Udine».

Tutti uniti e con un Ferrero ritrovato: «Ho sempre lavorato con la consueta etica e dedizione, avendo fiducia in quello che facevo. Non è semplice per me registrare il 15% da tre punti in stagione regolare, percentuale mai avuta in carriera. Ora sto sul 50%, sto meglio fisicamente e mentalmente, pronto per il rush finale».

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