Galasso: «Qui perché c’è un team con un tasso tecnico da serie B»
TRIESTE
Sergio Aletti l’ha definito un giocatore di serie A. Ora spetta a Gianluca Galasso confermare la fiducia che ripone in lui il presidente alabardato. Cresciuto nelle giovanili della Roma, ha debuttato nella massima serie proprio con la maglia giallorossa, per poi giocare parecchie stagioni in serie B con Salernitana, Ternana, Frosinone e Bari.
Nell’ultima stagione con i galletti pugliesi altre quattro presenze in serie A, ma anche tanti problemi a causa di infortuni muscolari, che ora Galasso assicura essere ormai alle spalle: «Questa è una stagione in cui voglio rimettermi in gioco, dopo un anno e mezzo nel quale causa tanti infortuni non ho potuto dare quello che ho dato nelle stagioni precedenti. Purtroppo ho avuto circa otto-nove stiramenti, ma per fortuna poi è stata trovata la causa di tutti questi problemi muscolari e quindi ormai è tutto risolto e superato. Mi sento pronto per giocare una buona stagione».
Dopo l’esperienza con il Bari, Galasso è rimasto svincolato, poi ha accettato la chiamata della Triestina: «Stando fermo, prima ho aspettato perché speravo di tornare a Bari. Poi invece ho avuto l’opportunità di scegliere e di valutare le offerte più o meno vantaggiose, e alla fine ho scelto Trieste perché è una piazza ambiziosa e con un progetto. Inoltre, secondo me è una squadra con un passo superiore alla categoria che occupa. E poi, come detto, voglio rimettermi in gioco, e a mio parere la Triestina rappresenta l’occasione giusta».
Quanto al ruolo, Galasso rivela di essere molto duttile: sulla fascia destra può fare un po’ tutto: «Io ho fatto per parecchio l’esterno alto, poi Conte tre anni fa a Bari mi ha arretrato a fare il terzino e io mi sono trovato davvero bene a partire da dietro, tanto che quello è adesso il ruolo che preferisco. Comunque mi adatto a tutto sulla fascia destra».
Per l’esterno ventisettenne, l’Unione ha tutte le potenzialità per fare un campionato di vertice: «Ho visto la Triestina vincere bene proprio nella mia città, a Latina, ma anche in altre partite poi finite male non meritava proprio di perdere. Secondo me la squadra ha tutte le carte in regola per risalire la categoria, anzi a scorrere i nomi della rosa ci si deve davvero chiedere il perché sia così in basso, perché l’obiettivo deve essere sicuramente quello di puntare in alto». (a.r.)
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