Gialuz: «La Barcolana, un’alchimia perfetta»

Alla vigilia dell’edizione numero 47 della Coppa d’Autunno parla il presidente della Società velica di Barcola e Grignano
Silvano Trieste 01/10/2014 SVBG, apertura iscrizioni, il primo iscritto
Silvano Trieste 01/10/2014 SVBG, apertura iscrizioni, il primo iscritto

La sua prima Barcolana? Lo fece piangere! Sì, perché... non la fece. Era il 1987 e Mitja Gialuz era poco più che un bambino. Nino Perizzi gli aveva promesso un posto sulla sua Darling ma il sabato sera gli telefonò: non venire, è prevista troppa Bora, sarebbe pericoloso. «Avevo 12 anni e quella sera piansi disperato» ricorda oggi Gialuz. Che poi, una volta adulto, divenne il proprietario proprio di Darling, ora passata nelle mani di un altro appassionato velista, Enrico Pellegrini. La sua ultima Barcolana? Non l’ha fatta, o meglio l’ha vissuta dal gommone da presidente della Società velica di Barcola e Grignano. «Ma tutte le altre, dal 1988 al 2013, le ho fatte, eccome...» sorride. E anche questa, la numero 47 della storia, la vivrà in gommone: è il prezzo da pagare come numero 1 dell’organizzazione dell’evento principe per Trieste.

Presidente Gialuz, ci siamo...

Sì, è la seconda Barcolana che vivo da presidente e sono molto orgoglioso del lavoro svolto. Dal punto di vista sportivo penso che vedremo i risultati della svolta fatta lo scorso anno per quanto riguarda il percorso: nel 2014 l’arrivo davanti alle Rive era saltato per mancanza di vento, ma per quest’anno le previsioni sono invece completamente diverse con un borino che promette spettacolo sì ma in piena sicurezza. E poi i catamarani, che si sfideranno sotto riva anche domenica mattina in attesa dell’arrivo della regata: anche questo è un progetto avviato lo scorso anno. Per il pubblico sarà una mattinata tutta da vivere.

In questo 2015 sono state ulteriormente sviluppate anche molte iniziative a terra lanciate già lo scorso anno.

Nella passata edizione avevamo avviato un percorso importante nella celebrazione di questa che è la festa del mare e della città, ad esempio con la costruzione della Spigola al Salone degli Incanti e il suo varo il sabato pomeriggio davanti piazza Unità. Quest’anno al Magazzino delle Idee abbiamo sviluppato ulteriormente quel progetto con i modellini realizzati dai ragazzi delle scuole, che saranno poi “varati” sabato pomeriggio, all’interno di BarcolanaLab, contenitore straordinario per il quale voglio ringraziare il suo curatore, Leopoldo Petto. Ma non solo. Grazie al supporto di tanti soggetti (istituzioni, sponsor, semplici cittadini, tanti volontari) si è avuto un vero e proprio contagio, molto coinvolgente: penso ad esempio alla Notte Blu dei teatri, nella quale ciascuno dei teatri cittadini ha offerto se stesso, con la propria cifra stilistica particolare, nel creare uno spettacolo dedicato al mare.

Un equilibrio vincente tra sport ed eventi culturali e sociali.

La Barcolana è e resta un evento sportivo. Attorno al quale è nato e si è sviluppato uno straordinario universo di eventi. Una sintesi complessa che si basa su alchimie inafferrabili, ma vincente.

Parliamo allora dell’evento sportivo. Mitja Kosmina ha detto che una Barcolana senza Esimit (il maxi che ha dominato le ultime cinque edizioni) è una Barcolana più proporzionata.

Definizione perfetta. Sicuramente è una regata dal pronostico apertissimo. Certo, ci sono alcune barche favorite e penso, a seconda delle condizioni di vento che si avranno, a Jena, a Robertissima o a Tempus Fugit, ma poi sono tante le possibilità che potrebbero verificarsi. Ci divertiremo sicuramente.

E’ bello vedere Vasco Vascotto che ritorna puntuale all’appuntamento, Furio Benussi e Kosmina che si sono fatti in... otto per allestire una Jena da grandi prospettive, Bolzan che reduce dalla Volvo Ocean race torna a Trieste anche senza Esimit, Paul Cayard che viene in golfo sempre volentieri (sarà su AnyWave)...

Qualche anno fa, i triestini lo ricorderanno, ci fu un manifesto della Barcolana con in primo piano una sirena. Un manifesto molto contestato... Però, è vero, è così: la Barcolana è come il richiamo delle sirene, ed è impossibile resistere. Si pensi ad esempio che anche un equipaggio di catamarani protagonista lo scorso anno, Oman, ha voluto tornare anche quest’anno a tutti i costi. Oppure ecco che due personaggi della nostra vela come Rufo Bressani e il nostro socio Michele Paoletti saranno anche loro su un catamarano, Fincantieri. Per vivere dall’interno questo avvenimento.

Avete promosso molto la Barcolana anche all’estero: come è stata accolta?

Inizio sempre le presentazioni con le immagini della partenza e ogni volta leggo sui volti dei presenti una sorta di incredulità che poi si trasforma in una straordinaria curiosità quando scoprono che è tutto vero, che non sono banali ...fotomontaggi. Ecco allora che, ad esempio, quest’anno arriva dall’Estonia il team Forte, già campione mondiale Orc. E poi le richieste di accrediti: avremo ospite per la prima volta anche un giornalista cinese. Per non dimenticare la Rai che con la trasmissione Linea Blu ha sposato l’avventura della Barcolana decidendo di viverla dall’interno e con RadioDue sarà l’emittente ufficiale.

Tutto pronto, dunque?

Il lavoro svolto è stato pazzesco. Ma la squadra ha lavorato bene. Siamo pronti.

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