Giovanna, una triestina sul ghiaccio dei mondiali

Hockey: con la maglia azzurra la Speranza sta partecipando alle qualificazioni in corso di svolgimento in Scozia. Sui roller giocano anche altre due concittadine
Di Riccardo Tosques

TRIESTE. L'hockey? E' uno sport per donne. Parola di Giovanna, Gaia e Stefania Francesca.

A Dumfries, città meridionale della Scozia, una giovane triestina sta difendendo i colori azzurri nella difficile corsa verso i Mondiali Under 18 di hockey ghiaccio. Nata il 30 luglio 1996 Giovanna Speranza è tra le atlete più giovani della spedizione italiana nel Regno Unito. Sino ad ora il cammino è stato costellato da una vittoria (5-0 a tavolino contro il Kazakhistan), un ko (3- 0 contro la Gran Bretagna) e un'altra vittoria (2-1 contro la Cina). Oggi sarà la volta del match contro la Slovacchia, domani scontro con la Francia.

Prima di arrivare al ghiaccio, Giovanna ha scoperto l'hockey grazie ai roller blade, praticando l'inline con il Polet. Al Pikelc di Opicina ha mosso dunque i suoi primi passi, undici anni fa, giocando da subito con i maschi grazie al fratello maggiore Giulio (classe 1993), il primo ad appassionarsi all’hockey in famiglia: «Poi comunque, visto che mi piaceva un sacco, ho voluto continuare». Ma come è stato l’approccio con una formazione composta solo da maschi? Semplice: «La squadra si è dimostrata da subito molto gentile e mi sono integrata molto bene. Non credo che abbiano mai avuto problemi a giocare con una femmina».

Tanto è vero che dopo quasi ogni match Giovanna deve fare i conti con i lividi procuratisi negli scontri con gli avversari: «Ogni tanto fanno male ma ci ho fatto l’abitudine...».

Ma nei suoi sogni c'è sempre stato un altro tipo di hockey, più veloce e fisico: quello su ghiaccio. Così Giovanna Speranza è entrata a far parte delle Aquile Pontebba guadagnandosi la convocazione in nazionale. «Giovanna è un'atleta che non molla mai, che dà tutto in ogni occasione e non ha alcuna paura di giocare con i maschi» spiega il direttore sportivo del Polet Sergio Battisti. Fisicamente forte, seppur non molto alta, Speranza però «non è un maschiaccio come si potrebbe ingenuamente presumere. Anzi, è molto femminile».

E sui roller pattinano altre due ragazze triestine: le sedicenni Gaia Brandmayr e Stefania Francesca Zappetti. Entrambe con la maglia della Tergeste. Nata a Trieste il 5 febbraio 1996, Zappetti ha iniziato a giocare a hockey nel ruolo di difensore all'età di 9 anni con l'Edera, partecipando anche a diverse finali nazionali giovanili. «Per un periodo avevo lasciato l'hockey, dedicandomi alla pallavolo, ma poi sono tornata con la nuova società Tergeste, che mi ha contattata per formare la neo-squadra dei Tigers» racconta Stefania. Con questa squadra la giovane atleta ha partecipato, oltre che al campionato giovanile (under 15, 17 e 20), anche a quello di serie B giocando a fianco del suo allenatore Mauro Medeot. «Lo scorso anno sono stata chiamata a far parte della squadra femminile di hockey su ghiaccio delle ladies Aquile Pontebba, partecipando al campionato promozionale – prosegue Zappetti – mentre nella primavera di quest'anno ho giocato anche nella serie A femminile di hockey in line con le ladies Dinos Sacile». Stefania è stata selezionata per la squadra regionale partecipando alle ultime due edizioni nazionali del Trofeo delle regioni, conquistando un oro nel 2011 e una argento nel 2012. E poi c'è Gaia Brandmayr, classe 1996: «Ho iniziato dopo aver praticato per tutte le elementari pattinaggio artistico, uno sport che ha finito con l'annoiarmi, nonostante pattinare mi piacesse molto». Da qui l'approdo alla Tergeste: «Ho accettato di provare anche perché il mio sogno è sempre stato far parte di una squadra con uno sport in grado di unire: l'hockey è perfetto».

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