Handanovic, il “pararigori” dell’Udinese

UDINE
Lo si dice molte volte: certe parate valgono quanto un gol. Figurarsi se si para un rigore. E allora Samir Handanovic quest’anno ha già... segnato cinque gol. Tanti infatti sono stati i rigori neutralizzati in questa stagione da sogno per i bianconeri: dal dischetto lo hanno battuto solo Crespo e Totti. Si sono invece arresi Eto’o, Barreto, Di Michele e due napoletani: all’andata Hamsik, domenica sera Cavani.
Sì, c’è anche la firma del portiere sloveno sulla splendida vittoria dell’Udinese a Napoli. Una vittoria che esalta le doti tattiche dell’allenatore Guidolin (perfetto nel disegnare una squadra che non soffrisse le assenze di Di Natale e Sanchez), che ricorda al mondo del calcio la bravura di Inler e Denis, gli autori dei due gol, e che lancia Handanovic nell’Olimpo dei portieri del campionato italiano.
Ventisette anni a luglio, lubianese di sangue bosniaco, è cresciuto nelle giovanili del Domžale dove lo hanno pescato sette anni fa gli osservatori dell’Udinese. Il suo trasferimento in Friuli è costato 40mila euro: adesso vale almeno 3 milioni e mezza Europa gli fa la corte. Sempre con base a Udine, ha vestito anche le maglie di Treviso, Lazio e Rimini, ma in bianconero è titolare da quattro anni e quest’anno è rimasto imbattuto per 704 minuti.
Che sia un “pararigori” non è una novità: nella stagione dell’esordio in A disse di no anche a Kakà a San Siro e poi firmò il passaggio al turno a gironi in Coppa Uefa, risultando decisivo nella serie dei rigori contro il Borussia Dormund con due parate.
Sabato contro il Parma però rimarrà in tribuna: ammonito domenica sera è stato squalificato per una giornata. Domizzi, per il fallo da espulsione (e da rigore) da Lucarelli si è invece preso 3 giornate. Proprio come Ibrahimovic.
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