Hooligans, è un bollettino di guerra

Dall’inizio degli Europei già 323 arresti e molti espulsi: tra questi anche il capotifoso russo nazionalista “amico” di Putin

La vera notizia di ieri agli Europei è che non ci sono stati incidenti tra tifosi o tra tifosi e polizia francese. Era considerata un’altra giornata a forte rischio nel “girone maledetto”, quello della sciagurata compresenza tra ultras inglesi (che l’altro giorno avevano ricevuto manforte dai gallesi) e russi, dopo i violenti scontri di Marsiglia e di Lille. Invece è andato tutto liscio: prima, durante e dopo il derby anglosassone Inghilterra-Galles solo volti sorridenti, cori e coreografie pacifiche. Nonostante l’allerta, si è visto solo calcio giocato. Le orde di russi? Nemmeno l’ombra. Forse anche perchè nel frattempo la maggior parte di loro ha già avuto a che fare con le forze dell’ordine e la giustizia francesi e alcuni non sono più neppure in Francia: espulsi.

Il bilancio fatto ieri dal Ministero degli interni d’Oltralpe è degno di un bollettino di guerra: dall’inizio degli Europei, venerdì scorso, la polizia francese ha arrestato 323 persone per violenze, furti o vandalismo. Di queste, 196 sono state trattenute in stato di fermo, 8 sono già state condannate a pene detentive senza condizionale e 3 con condizionale. Inoltre, 24 persone sono state colpite da ordini di espulsione dal territorio. Ed è sempre più “guerra fredda” tra Parigi e Mosca: il bilancio delle guerriglie hooligan vede infatti i supporter arrivati in Francia da Mosca tristemente protagonisti. Per tre ultrà, di età compresa tra 28 e 33 anni - è scattata la prigione a 12, 18 e 24 mesi senza condizionale, più due anni di divieto d’ingresso nel territorio francese. Tra i provvedimenti presi dalla prefettura c’è anche l’espulsione di altri venti russi, inviati nel centro di detenzione amministrativa del Canet in attesa dell’accompagnamento alla frontiera previsto per lunedì. In entrambi i casi, si tratta di componenti del gruppo di 43 persone intercettato martedì mattina in un hotel di Mandelieu-la-Napoule, mentre si preparava a partire per Lille su un pullman privato. I loro compagni di viaggio sono stati rimessi in libertà dopo le necessarie verifiche.

Colpito dal provvedimento di espulsione Aleksandr Shprighin, capo dei tifosi russi, noto fan della Dinamo Mosca, il cui volto compare in diverse foto addirittura accanto a quello del presidente Vladimir Putin. Shprighin è anche membro del comitato moscovita dei Mondiali di calcio 2018 - appuntamento a cui la Russia tiene in particolar modo - e sarebbe un ex collaboratore dell’istrionico leader del partito liberaldemocratico (di impronta nazionalista) Vladimir Zhirinovski. L’associazione panrussa dei tifosi da lui presieduta riceve agevolazioni dalle autorità statali per assistere alle partite di calcio della nazionale all’estero. Quanto basta per alimentare la tensione con Mosca, che già aveva alzato i toni chiedendo chiarimenti sul trattamento dei suoi tifosi. Alla stazione di Carcassonne, c’è stato poi un altro arresto di persona a rischio. Non un hooligan, ma un giovane di 22 anni islamista radicale pronto a lanciarsi in un attacco all’arma bianca contro turisti inglesi, americani e russi. La tensione resta sempre alta.(fu. pr.)

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