I club triestini a confronto con i vertici Federcalcio

TRIESTE. L’appuntamento è fissato per venerdì. Le società di calcio della provincia di Trieste si incontrano convocate dal neo presidente regionale della Federazione Ermes Canciani e dal neo consigliere regionale della Federazione stessa Dino De Panfilis: sarà l’occasione per fare il punto della situazione e per illustrare, da parte degli esponenti federali, le linee guida del mandato avuto a fine dello scorso anno. Ma soprattutto è, questa, la prima uscita di De Panfilis nel ruolo di membro del consiglio, nel quale lui, già dirigente del San Luigi, è stato voluto proprio in rappresentanza dei club della provincia triestina.
«Le società della provincia sono 26 su un totale di 253 in tutta la regione, praticamente siamo soltanto il 10 per cento: eppure - commenta De Panfilis - ho potuto constatare come Trieste sia tenuta in grande considerazione in sede di consiglio regionale della Federcalcio e questo grazie anche al rapporto che si è instaurato con il presidente Canciani, un rapporto di grande fiducia fatto di assoluta schiettezza».
Ed è, garantisce De Panfilis, un movimento in salute quello del calcio triestino: «Se proprio devo trovare un problema, questo è una certa disgregazione tra le diverse realtà: ecco, credo che sia importante far capire a tutti i presidenti che il vecchio motto “l’unione fa la forza” è sempre valido, al di là di una naturale e sana concorrenza che c’è sempre stata e che è anche giusto che ci sia tra le società».
Diversi i tempi dei quali si parlerà venerdì nel corso della riunione. Sul tappeto, ad esempio, la questione campi per quel che riguarda San Giovanni, San Luigi, Trieste Calcio e Opicina (il Comune ha già stanziato i fondi, devono essere accelerati i tempi federali), la facilitazione dei tesseramenti o l’assistenza fiscale ma anche l’organizzazione dell’attività giovanile per arrivare a campionati più equilibrati e quindi più competitivi. «Devo dire che sto imparando a muovermi in un ambiente dove c’è anche molta burocrazia che non fa tanto per me... A me piace il calcio e in Federazione voglio curare i rapporti con le società: il mio ruolo quindi è quello di ascoltare i presidenti per poi riportare le loro idee e su certi argomenti la grande esperienza di molti nostri dirigenti deve essere tenuta in grande considerazione» dice De Panfilis, che rilancia anche il ruolo sociale dello sport e delle società calcistiche in particolare: «Le nostre società devono avere anche un ruolo di educatrici a favore dei nostri giovani. E la Federazione deve sostenerle anche in questo compito di formazione».
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