Il colombiano Pinto in panchina Tattica e tecnologia

Il colombiano Jorge Luis Pinto è un tecnico esperto, che ha vissuto tutta la sua carriera nell’America centro-meridionale. Sessantunenne, ha guidato numerose squadre di club con cui ha vinto tre...
epa03968759 FIFA WORLD CUP 2014 COACHES..Picture taken on 11 October 2012 shows Costa Rican national soccer team's Colombian head coach Jorge Luis Pinto during a press conference in San Salvador, El Salvador. Team Costa Rica is among the 32 squads that qualified for the FIFA World Cup 2014 in Brazil. EPA/LUIS GALDAMEZ
epa03968759 FIFA WORLD CUP 2014 COACHES..Picture taken on 11 October 2012 shows Costa Rican national soccer team's Colombian head coach Jorge Luis Pinto during a press conference in San Salvador, El Salvador. Team Costa Rica is among the 32 squads that qualified for the FIFA World Cup 2014 in Brazil. EPA/LUIS GALDAMEZ

Il colombiano Jorge Luis Pinto è un tecnico esperto, che ha vissuto tutta la sua carriera nell’America centro-meridionale. Sessantunenne, ha guidato numerose squadre di club con cui ha vinto tre campionati peruviani, tre campionati del Costa Rica, un campionato colombiano e una Copa Inteclubes Uncaf. Il suo debutto con le nazionali è avvenuto proprio nel 2004 con il Costa Rica. Restò al timone fino al 2005. Due anni dopo è arrivato a dirigere la nazionale del suo paese, panchina su cui è rimasto solo un biennio. Il ritorno alla guida dei Ticos è datato 2011. Il suo credo tattico non è dogmatico. Può utilizzare sia il 4-4-1-1 sia il 5-4-1 a seconda degli avversari che va ad affrontare. Grande estimatore del calcio italiano, specialmente di Sacchi, conosce alla perfezione gli azzurri che studia con particolare attenzione dal 2006 quando seguì da commentatore il Mondiale vinto dall’Italia. La sua passione per il calcio è totale, come testimonia il suo sito internet personale (www.jorgeluispinto.com), che abbonda di consigli e lezioni tattiche. Una grande attenzione per la comunicazione e la tecnologia che gli è costata qualche aspra critica dai tifosi quando di recente a San José gli è stata rubata l’auto con dentro, oltreché portafogli e passaporto anche smartphone e tablet su cui erano contenute molte informazioni sulla nazionale. Ha costruito una nazionale particolarmente solida in difesa che punta sull’organizzazione per trarre il massimo dai suoi giocatori. Il compito che lo attende è proibitivo ma non si sente battuto in partenza, anzi conta di qualificarsi agli ottavi insieme con l’Italia. (a.t.)

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