Il Giappone ora ci crede con Zac

«Sono convinto che abbiamo delle chance per andare abbastanza avanti in questo mondiale». Il ct italiano del Giappone, Alberto Zaccheroni, ostenta serenità e consapevolezza della forza della sua nazionale del Sol Levante. Del resto già all’esordio della sua avventura era convinto dell’operazione. «Sono venuto in Giappone perché qui ci sono grandi mezzi» aveva detto il tecnico romagnolo. Per costruire il suo Giappone ha utilizzato un’ossatura collaudata e formata da ben dodici giocatori reduci da una stagione nel vecchio continente. Insomma un Giappone all’europea con il milanista Honda, l’interista Nagatomo e soprattutto l’asso del Manchester Cagawa.
Zac, che a inizio qualificazioni ha rischiato l’esonero, guiderà il suo Giappone anche in Brasile dove nell’ultima Confederation cup ha rimediato l’ultimo posto ma anche molti complimenti da parte degli avversari che ha incontrato (anche l’Italia). Il tecnico italiano è diventato più pragmatico rispetto ai tempi in cui si esibiva sulle panchine del Belpaese. Ha dimenticato il dogma del 4-3-3 ma non ha abdicato alla sua vocazione d’attacco. Il 4-2-3-1 proposto negli ultimi anni dai nipponici garantisce più copertura a una difesa francamente debole. L’interista Nagatomo a sinistra è il più esperto ma è più incline alle incursioni che alla copertura, mentre i centrali Kurihara e Konno sono pasticcioni.
La retroguardia viene protetta da Hasebe ed Hendo che hanno anche il compito di avviare la manovra di possesso palla. In avanti infatti la formazione di Zaccheroni è capace di inventare parecchio. Alle spalle di Okazaki giostrano due giocatori di spessore internazionale e con capacità di dribbling e di conclusione in porta. Honda si è già fatto vedere con i suoi inserimenti anche se nel Milan ha deluso. La sorpresa del mondiale potrebbe essere Kagawa, trequartista di talento, capace di realizzare nelle file del Manchester United sei reti nell’ultima stagione. La vera novità tra i convocati è l’attaccante (31 anni) Yoshito Okubo del Kawasaki Frontale.
Il Giappone non può arrivare in alto ma può essere protagonista di partite spettacolari con tanti gol, compresi quelli che entreranno nel porta difesa da Kawashima.
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