Il Livorno non si scuote, la Lazio ne approfitta

LIVORNO. Contro un Livorno mentalmente già retrocesso basta una Lazio a mezzo servizio, con un gol per tempo, per conquistare l'intera posta: Mauri e Candreva (su rigore), mettono la firma su un match che il Livorno non ha saputo interpretare.
Tra la voglia dei biancocelesti di raggiungere il sesto posto per agganciarsi al treno dell'Europa League e dare un senso alla stagione («i tre punti sono obbligatori», aveva detto l'allenatore della Lazio Edy Reja alla vigilia), e l'esigenza di salvare la pelle e mantenere la categoria degli amaranto, ha infatti prevalso la prima. Il Livorno ha confermato lo stato di profonda crisi, un solo punto nelle ultime 6 giornate, e a secco di vittorie dal 16 marzo scorso (2-1 sul Bologna), nonostante la scossa cercata da Spinelli con il “filosofo-psicologo” Davide Nicola.
La Lazio, rimaneggiata per squalifiche e infortuni, aveva perso le ultime due trasferte. L'ultimo risultato positivo esterno biancoceleste risaliva al 16 marzo, 2-0 a Cagliari.
La partita è stata sbloccata al 14’ del primo tempo. Cross profondo di Lulic dalla sinistra sul quale sbaglia il tempo Castellini a vantaggio di Mauri che da due passi piazza il pallone tra palo e portiere, beffando Bardi con un tocco da giocatore di biliardo. Nella ripresa, al 5’, il raddoppio. Al primo affondo della squadra di Reja, dopo una serie di rimpalli in area amaranto la palla finisce sui piedi di Mauri che calcia in porta ma viene murato da Rinaudo con un tocco di mano: De Marco indica il rigore. Sul dischetto va Candreva che non sbaglia.
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