Il Milan a Barcellona deve rinunciare a Pazzini

Il tifo catalano prepara l’accoglienza con una coreografia speciale e la scritta «Siamo una squadra unica»
Milan Giampaolo Pazzini celebrates with his teammate Stephan El Shaarawy after he scores during the serie A match Genoa vs Milan at Luigi Ferraris stadium in Genoa, 08 March 2013 ANSA/LUCA ZENNARO
Milan Giampaolo Pazzini celebrates with his teammate Stephan El Shaarawy after he scores during the serie A match Genoa vs Milan at Luigi Ferraris stadium in Genoa, 08 March 2013 ANSA/LUCA ZENNARO

MILANO. Come se non bastassero le insidie in una gara simile, il Milan a Barcellona dovrà fare a meno di Pazzini nei 90’ (più eventuali supplementari) che valgono il passaggio ai quarti di Champions League. L’infortunio rimediato venerdì a Genova è più grave del previsto. Ulteriori esami hanno rilevato una micro infrazione alla testa del perone destro dell’attaccante, sfuggita alla prima radiografia, oltre all’importante contusione ossea e muscolare subito diagnosticata: si può ipotizzare uno stop di un paio di settimane, e al momento Pazzini non è certo nemmeno di poter volare a Barcellona domani per stare vicino alla squadra.

Così, mentre lo scivolone del Napoli avvicinava i rossoneri a 2 punti dal secondo posto, Allegri (già privo per regolamento di Balotelli), ha studiato come gestire al meglio il 2-0 dell’andata senza un centravanti puro nella partita che può valere anche la sua definitiva consacrazione a livello europeo. Non al 100% negli ultimi giorni, è stato convocato Boateng, che potrebbe giocare da trequartista come tre settimane fa a San Siro, con Niang a fare coppia in attacco con El Shaarawy. È convocato e sembra recuperato anche Mexes, e alla fine sarebbe relativamente una sorpresa se il destino della partita passasse soprattutto attraverso la prestazione del francese e del resto della retroguardia.

Galliani ha assicurato che il Milan non farà «Fort Apache», ma servirà almeno la stessa attenzione dell’andata. E potrebbe essere riproposta la gabbia su Messi. «È una partita dal fascino incredibile» l’ha inquadrata il capitano Ambrosini: la posta in palio è talmente alta che una partita del genere si prepara da sola. I giovani devono essere spavaldi e non avere paura di nulla. Questa deve essere la loro forza e quale occasione migliore per dimostrarlo».

Intanto i tifosi del Barça preparano l’accoglienza al Milan: «Som un equip» («Siamo una squadra sola» in catalano) questa la scritta composta da migliaia di cartoncini che sarà disegnata sulla tribuna di un Camp Nou interamente colorato di rossoblù e giallorosso (i colori della Catalogna).Agli spettatori saranno distribuiti 90.000 cartoncini colorati, per formare lungo tutto l’arco del Camp Nou un’immensa bandiera con i colori della Catalogna e della squadra. Poi, su un lato, l’enorme scritta in catalano: «Som un equip».

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