Il pm sblocca i soldi per l’Unione a Salò

Triestina: un commissario potrebbe garantire l’attività fino a febbraio. La procura indaga su 14mila euro in contanti consegnati ad Aletti e svaniti a Natale
Foto BRUNI TRieste 17.10.2011 Conferenza stampa di Sergio Aletti
Foto BRUNI TRieste 17.10.2011 Conferenza stampa di Sergio Aletti

di Claudio Ernè

TRIESTE

Un Decreto firmato dal pm Federico Frezza ha consentito alla Triestina calcio di organizzare tranquillamente la trasferta della prima squadra a Salò. Il magistrato che ha chiesto il fallimento della società gestita da Sergio Aletti, ha infatti sbloccato poche ore fa 3500 dei 250 mila euro fatti affluire dalla Federazione come seconda tranches del contributo di 750 mila per la partecipazione della squadra al campionato della Lega Pro.

I 250 mila euro sono bloccati sul conto corrente della società sequestrato pochi giorni fa, ma con i 3500 dissequestrati dalla Procura, verranno pagati sia il noleggio del bus necessario al trasferimento della squadra in Lombardia, sia l’albergo in cui passeranno oggi la notte i giocatori e lo staff tecnico.

Per essere certo che i soldi non si disperdano in un reticolo carsico, il magistrato ne ha predeterminato il percorso, autorizzando la Banca popolare di Cividale a inviare due “bonifici”: il primo di 1600 euro alla “Saf”, titolare del servizio di noleggio dei bus di cui abitualmente si serve la Triestina; il secondo di 1900 al “Western Hotel” di Brescia.

Tutto questo è accaduto per consentire sia un regolare svolgimento del campionato, sia per non penalizzare la squadra che naviga a metà classifica della Lega Pro. La mancata presenza in campo, determina infatti una penalizzazione a tavolino, e più una squadra precipita verso il fondo della classifica, meno vale sul mercato. Ecco il motivo della decisione di sbloccare i 3500 euro.

Fin qui tutto chiaro. Certo è che su questa decisione della Procura della Repubblica non può non aver pesato quanto è accaduto tra il 23 e il 27 dicembre. Dal conto corrente della società, su precisa indicazione del presidente Sergio Aletti in quei giorni ricoverato all’ospedale, il direttore sportivo Marco Cernaz ha prelevato complessivamente 14 mila euro in contanti. Settemila il giorno 23 e altrettanti il 27.

«Avevo la delega del presidente a operare su quel conto in cui confluivano i pagamenti della campagna abbonamenti. Servivano per le piccole spese» ha spiegato ieri Marco Cernaz. I 14 mila euro, secondo gli inquirenti, sono stati consegnati in ospedale al presidente. Sull’uso della ingente somma e sulle “causali” degli eventuali pagamenti finora non è emerso nulla. Certo è che se i soldi fossero stati ancora nelle disponibilità della società, del presidente o di altri dirigenti o funzionari della Triestina, la trasferta in Lombardia della squadra, non avrebbe incontrato tante difficoltà, inducendo persino i tifosi a dirsi disponibili a promuovere una “colletta” salvifica.

Va aggiunto che stanno emergendo nuove voragini nei conti della società alabardata. Per il mancato versamento di un milione e 445 mila euro di iva, è già stata applicata una sanzione di 449 mila euro. Per altri debiti col fisco rimasti inevasi l’Agenzia delle entrate ha inflitto alla Triestina Calcio spa, la sanzione di 207 mila euro.

Ma non basta. Lo stesso bilancio della società fotografa una situazione disperante: il “valore della produzione” del 2012 è stato previsto in un milione e 123 mila euro. Ma il costo per produrlo raggiunge i tre milioni e 854 mila euro. In estrema sintesi la Triestina prevede di spendere più di tre euro per riuscire a produrre qualcosa che sul mercato ne vale solo uno. I ricavi peraltro sono scarsissimi: la previsione degli incassi collegati a tutte le partite casalinghe del 2012 di questo campionato, raggiunge i 52 mila euro, quando ogni mese al capitano Riccardo Allegretti, secondo il contratto, devono o dovrebbero essere versati 15 mila euro di stipendio. Gli sponsor portano alle casse della società 126 mila euro l’anno e le uniche “ancore di salvezza” per la gestione sono rappresentate dal contributo federale di 750 mila euro. Due tranches sono state già versate: la seconda è attualmente congelata nei conti della Banca popolare di Cividale; un’altra tranches arriverà entro qualche mese. Dunque con questo denaro la società eventualmente affidata a un nocchiero di nomina giudiziaria, potrebbe navigare fino al 14 febbraio, quando dovranno essere tassativamente pagati 688 mila euro di stipendi ai giocatori. Il giorno di San Valentino sarà quello della verità. Da questa data in cui si celebra la Festa degli innamorati, ci separano cinque settimane. E cinque settimane nel 2008 erano state sufficienti per escludere dalla gestione della Triestina la famiglia Tonellotto.

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