Il primo canestro di Hoover: «Trieste, mi piace vincere»

Il nuovo arrivo biancorosso: «Sono qui anche per aiutare i giovani a crescere» Ghiacci: «Mercato chiuso, ora la priorità è trovare i soldi che ancora mancano»
Di Roberto Degrassi
Foto Bruni 09.10.13 Basket Trieste :il nuovo arrivato Ryan Hoover con Carra
Foto Bruni 09.10.13 Basket Trieste :il nuovo arrivato Ryan Hoover con Carra

TRIESTE. «Mi piace vincere». Un concetto ripetuto più volte e un messaggio mica male per una squadra come l’Acegas reduce dal glaciale -34 casalingo con Trento. Ryan Hoover si presenta così e, in attesa di diventarlo anche sul campo, sembra di poter essere da subito uno dei leader morali della banda biancorossa.

Sbarcato ieri mattina, l’Usa con passaporto belga reclama 24-48 ore di tempo per smaltire jet-lag e calarsi nella nuova realtà, dando appuntamento a Imola. Dove, ovviamente, vorrebbe veder esaudito subito il suo desiderio.

«Mi eccita l’idea di essere qui. Ho una enorme passione per il basket e faccio tutto quello che posso per far vincere la mia squadra - questo l’Hoover-pensiero emerso durante la conferenza stampa di presentazione - Se in un incontro servo di più come tiratore, allora tiro, se invece è più importante aiutare i compagni, mi dedico ai passaggi. Nessun problema. Se mi sento più play o guardia? In realtà sono entrambi, non ho una preferenza per uno dei due ruoli. Anche in difesa posso occuparmi del regista avversario come di un altro esterno. So che molti dei miei nuovi compagni sono giovani e penso di poter essere utile con la mia esperienza per aiutarli a crescere anche nell’approccio mentale alle partite. Non gioco per il tabellino ma mi piace lavorare per gli altri, l’ho fatto anche nei campionati passati. Quella di Trieste è per me una nuova sfida. Nella mia concezione di sport il basket è divertimento. Certo che se si vince, ci si diverte di più...»

Hoover, che di primavere ne conta 39, sembra comunque in condizione. «Mi sono allenato in queste settimane. Chiedo solo un paio di giorni per ambientarmi».

Nel frattempo il presidente della Pallacanestro Trieste Mario Ghiacci coccola il nuovo arrivato («Ha girato diverse città d’Italia in questi campionati ma gli ho assicurato che non ha mai vissuto in un posto bello come qui, Trieste è speciale...») e rivela di aver tentato di avere Hoover già per il turno inaugurale con Trento. «Intendiamoci, visto lo scarto finale non credo che l’esito del match sarebbe stato diverso. Io però ho lanciato una proposta indecente a Ryan che sapevo impegnato in un complesso trasloco programmato da tempo: la settimana scorsa gli ho detto “dai, prendi l’aereo, due giorni per conoscere i compagni e giochi con Trento, poi riparti subito il lunedì mattina e torni il giovedì...” Ma sapevo che sarebbe stato impossibile».

Con Hoover, avverte Ghiacci, si può considerare concluso il mercato biancorosso. «Però non voglio che qualcuno pretenda che Ryan sia il salvatore della patria. Non voglio caricarlo di eccessive pressioni, lui sa che può esserci utile e in che modo. L’operazione è il frutto di una lunga trattativa condotta da Dario Bocchini. Per allestire questa squadra abbiamo già sostenuto qualche sforzo economico e la nostra priorità da adesso sarà la riduzione del disavanzo tra il budget previsto e quello ora disponibile.

Entro metà dicembre - conclude il presidente biancorosso - vorrei aver ristretto quel gap. Potremo pensare quindi a nuovi giocatori (Diviach compreso, ndr) solo quando potremo permettercelo. Certo, se dovessimo perdere le prime sei partite di 30 punti qualche problema dovremo affrontarlo...» Scongiuri d’obbligo.

@degrax

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