Inter al Rocco: Lega sì, Comune no

Il Cagliari vuole traslocare. L’assessore D’Il Comune: «L’impianto di videosorveglianza non è ok»
Di Ciro Esposito
Foto Bruni 05.04.13 Stadio Rocco
Foto Bruni 05.04.13 Stadio Rocco

TRIESTE. Il trasloco del Cagliari allo stadio Rocco si è trasformato in una telenovela in salsa italica. Colpi di scena a suon di dichiarazioni su agenzie e siti on-line, palleggiamento di responsabilità e situazione ancora nebulosa. Ma l’Inter giocherà a Trieste domenica 14 aprile? I tifosi nerazzurri indigeni ci sperano. L’assessore comunale allo Sport Bruno D’Agostino scrive al Cagliari che l’impianto di telesorveglianza sarà operativo da fine aprile. Tradotto e messo per iscritto (fax inviato in Sardegna) dopo aver sentito la Questura: «Lo stadio Rocco non è a norma per ospitare una partita di serie A» che prevede precisi requisiti di sicurezzaimposti dal Gos. Il Cagliari invece afferma che il Municipio di Trieste ha dato garanzie di mettere tutto a norma e che per le telecamere ci penserà la Questura. La Lega, dopo un’ispezione fatta ieri pomeriggio allo stadio, comunica che in una settimana tutto può essere ok. L’Inter, alla quale non piace il manto erboso dello stadio triestino, è comunque a caccia di un albergo dove far alloggiare la squadra. Insomma tutto è ancora possibile e la vicenda è un’altra dimostrazione della perdita di credibilità del sistema pallonaro.

La rinuncia Nella mattinata di ieri il Cagliari ha deciso di non presentare alcun progetto per ottenere l’apertura dello stadio Is Arenas, anche se per i soli abbonati. E quindi lascia trascorrere le 24 ore concesse dopo il vertice Prefettura-Lega a Cagliari per riaprire l’impianto di Quartu. Tramontata anche l’ipotesi del Manlio Scopigno di Rieti, sede che non piace alla Lega, e che avrebbe anche problemi di sistemazione.

«Abbiamo scritto la parola fine alla storia del Cagliari in Sardegna, siamo costretti ad emigrare - ha detto Marroccu direttore generale della società rossoblù -. La Sardegna sta perdendo il Cagliari ma non mi risulta che ci sia grande preoccupazione nelle istituzioni. Mi aspettavo ben altro - commenta con amarezza il dg rossoblù - almeno che fosse istituito un tavolo di lavoro». «Abbiamo indicato Trieste come sede ad inizio stagione e lì con tutta probabilità andremo a giocare le restanti partite. Siamo stati messi all’angolo, non c’è più possibilità di manovra - ha aggiunto Marroccu - la palla ora passa ai legali».

Il Comune di Trieste Dopo aver appreso della decisione del Cagliari alle 12.30 il Comune di Trieste, attraverso il neo-assessore allo sport Bruno D’Agostino, invia un niet alla sede della società sarda.«L’impianto non è operativo - ha spiegato D’Agostino - perchè sono stati richiesti gli adeguamenti la scorsa settimana, durante il sopralluogo del Gruppo Operativo Sicurezza dell’Osservatorio dello sport. Il Comune sarebbe felice di non perdere quest’occasione, anche perché la disponibilità era massima, ma siamo stati completamente sorpresi da questa richiesta del Cagliari. I lavori erano già in corso - ha ribadito - e non è stato possibile fare altro». L’intervento all’impianto di videosorveglianza costa al Comune di Trieste 45 mila euro.

«La questura - ha proseguito l’assessore - ci ha riferito che le normative vigenti sono tali da impedire qualunque deroga. Forse si potrebbero fare le ultime due partite di campionato a maggio - ha concluso - ma prima dobbiamo completare i lavori».

Il Cagliari replica Come se nulla fosse il Cagliari affida la sua comunicazione a una nota ufficiale delle 19.00: «Il Comune di Trieste ha garantito che in pochi giorni il Nereo Rocco sarà agibile e a norma». «Verrà effettuata la rizollatura di alcune zone del campo nei prossimi giorni - spiega il capo ufficio stampa Ivan Paone - i tornelli sono funzionanti e l’impianto di videosorveglianza sarà integrato dalle telecamere in dotazione alla questura. Perciò, il Cagliari giocherà le restanti quattro partite casalinghe a Trieste».

«Ne sarei felice - chiosa l’assessore D’Agostino - ma non siamo in grado di mettere la struttura a norma».

L’ok della Lega Dall’ispezione effettuata ieri dalla Lega di serie A e dai contatti con amministrazione comunale e questura di Trieste, emerge infatti che i problemi dell’impianto Nereo Rocco, indicato dal Cagliari come sede delle sue partite interne, sono in via di risoluzione e comunque risolvibili nel giro di pochi giorni. Si tratta del software per il controllo dei biglietti elettronici, per il quale come nei casi precedenti si farà uso di palmari; della manutenzione di una parte dell’impianto di videosorveglianza, per il quale ci sarebbe il supporto del sistema integrato della Questura a garantire la sicurezza; e infine le condizioni del terreno di gioco, che il Cagliari dovrà rizollare nel giro di 3-4 giorni.

Il pallino è nelle mani della società sarda che deve provvedere alla messa a norma dell’impianto. E questo potrebbe spiegare la presa di posizione secca della Lega calcio.

Fine della telenovela senza finale. Ma domani è un altro giorno.

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