Italiani, subito fuori le “wild card”
ROMA. A vedere la grinta dei tennisti in campo e l'intensità degli scambi non si direbbe certo di essere di fronte al primo dei due turni delle qualificazioni. Con un colpo d'occhio spettacolare su un Parco del Foro Italico sempre più bello e l'alta qualità dei match in programma, si è aperta ufficialmente ieri la 70esima edizione degli Internazionali Bnl d'Italia. Con i trenta incontri in programma, tra lo stadio Pietrangeli e i campi secondari, il pubblico non ha avuto che l'imbarazzo della scelta sulle partite da vedere, roba da indigestione di tennis ma in grado di soddisfare anche i palati più raffinati poiché con un cut-off del tabellone principale alla 44esima posizione del ranking mondiale, sono obbligatoriamente tanti i top 100 in campo.
I sogni delle wild card italiane, che si erano conquistate il diritto di disputare le qualificazioni vincendo un mini torneo di pre-qualificazioni, si sono però infranti subito per Angelica Moratelli, eliminata con un doppio 6-1 dalla spagnola Garbine Miguruza, Thomas Fabbiano fuori non senza aver lottato a lungo, 7-6 6-4 per mano dell'argentino Carlos Berlocq (attuale numero 63 del ranking). La stessa sorte è toccata a Federica Di Sarra sconfitta per 7-6 6-4 dall'americana Jamie Hampton e dal beniamino di casa Flavio Cipolla che dopo aver illuso il pubblico nel primo set si è arreso al ceco Lukas Rosol per 0-6 6-1 6-2. Nulla da fare nemmeno per Alessandro Giannessi sconfitto 6-4 6-3 dallo spagnolo Albert Montanes, ex numero 22 della classifica mondiale (ora 90). E ce l'ha messa tutta la nostra Alexia Virgili che ha lottato quasi due ore e mezza prima di piegarsi alla spagnola Anabel Medina Garrigues (63), ex numero 16 del ranking Wta, vincitrice per 4-6 6-2 6-2. E' stato bravo infine Gianluca Naso che ha superato il brasiliano Rogerio Dutra Silva, 6-4 6-3 in poco meno di due ore. Sul campo centrale non si è giocato per consentire ai big di allenarsi e saggiare così la terra rossa del Foro Italico e dopo Novak Djokovic è toccato a Roger Federer, mai vincitore a Roma, apparso quanto mai determinato a puntare in alto, tant'è che ad ammirarlo allenarsi con Kevin Anderson c'era più gente che a seguire le qualificazioni.
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