Juve, curva aperta e festa nell’anticipo con il Napoli

Allegri dopo la partita di oggi concederà tre giorni di riposo: «Da qui alla finale di Champions ci vorrà equilibrio nel dosare le forze. Buffon è da Pallone d’oro»
FC Juventus' Carlos Alberto Tevez celebrates with his head coach Massimiliano Allegri after scoring the 0-1 during the Italian Serie A soccer match between AS Roma and FC Juventus at the Olimpico stadium in Rome, Italy, 02 March 2015. ANSA/ETTORE FERRARI
FC Juventus' Carlos Alberto Tevez celebrates with his head coach Massimiliano Allegri after scoring the 0-1 during the Italian Serie A soccer match between AS Roma and FC Juventus at the Olimpico stadium in Rome, Italy, 02 March 2015. ANSA/ETTORE FERRARI

TORINO. Con serenità verso Berlino. Mancano due settimane alla finale di Champions League e Massimiliano Allegri indica la ricetta per avvicinarsi nel modo migliore alla sfida con il Barcellona: lavoro e riposo. Intanto, oggi allo “Stadium” sarà festa, con la curva Sud aperta ed i bambini delle scuole calcio nel settore degli ospiti. «Da qui al 6 giugno ci vorrà grande equilibrio nell'allenarsi e nel giocare - spiega - D'altra parte non possiamo pensare di riposarci fino al 6 giugno, rimanere nel letto per paura di farci male. Abbiamo ancora due partite di campionato che serviranno per mantenere la condizione fisica e mentale».

Dopo la partita con il Napoli - annuncia il tecnico - i bianconeri si prenderanno «tre giorni di assoluto riposo, prima di iniziare a pensare alla finale in tutta serenità, senza stress, anche perché altrimenti arriviamo lì che non riusciamo neanche a correre». Il tecnico bianconero veste i panni dello psicologo, dunque, per non caricare di eccessive pressioni la lunga vigilia («Bisognerà lavorare fisicamente e mentalmente per essere al 90% della condizione perché al 100% sarà impossibile») e di una cosa si dice certo: «Non sarà una finale chiusa». E fa l'esempio della partita con la Lazio che è valsa ai bianconeri la decima Coppa Italia: «guardando la classifica, doveva essere una finale chiusa, ma non lo è stata. E sarà così anche a Berlino».

Intanto, sotto con il Napoli, nel giorno della festa per la consegna della coppa dello scudetto, con la curva Sud regolarmente aperta visto che la Figc ha sospeso nuovamente la squalifica pendente dopo i fatti del derby. Ci sarà turnover ma qualche indicazione di formazione arriva. «Mercoledì non hanno giocato Marchisio, Sturaro, Morata, Pogba...» dice Allegri, che dopo aver nominato il francese si ferma e sorride; una punzecchiatura che suona come uno stimolo al ragazzo. Dal primo minuto ci sarà anche Gigi Buffon che Allegri loda così: «Difficilmente un portiere come lui potrà rinascere nel corso degli anni. È un fuoriclasse e, a prescindere dal risultato di Berlino, per la carriera che ha fatto meriterebbe il Pallone d'Oro».

In casa Napoli mantenere la concentrazione non è facile, ma Rafa Benitez ci prova lo stesso. Vuole lasciare il Napoli regalando alla società ed ai tifosi l'accesso alla Champions League. L'impresa non è di poco conto, bisogna vincere le ultime due partite che, guarda caso, sono proprio contro le squadre più forti. L'allenatore vuole realizzare questa impresa e solo dopo potrà mettersi a disposizione del suo nuovo datore di lavoro, quasi certamente il Real Madrid. La squadra che affronterà la Juventus è comunque quasi fatta. Si tratterà, in sostanza, dell'undici titolare o almeno quello che Benitez considera tale. L'unico dubbio è forse legato al ballottaggio tra Insigne e Mertens.

Riproduzione riservata © Il Piccolo