«Juve più forte dell’anno scorso ma c’è il Milan»

L’ex campione ora apprezzata voce di Sky: «Napoli, Fiorentina, Inter, vi dico che...»
Di Alessandro Bernini

ALESSANDRO BERNINI. Nastri di partenza e Juventus ancora favorita. È d’accordo?

«Assolutamente. Ha mantenuto l’organico più forte del campionato inserendo un attaccante di qualità come Tevez e completando la difesa con Ogbonna che darà un’alternativa importante al reparto. Forse per essere al top le manca ancora un centrocampista, soprattutto dopo l’infortunio di Marchisio. Ma la vittoria contro la Lazio ci ha fatto capire subito che la Juve è la più forte e ha fame».

Eppure il tecnico bianconero Antonio Conte aveva lanciato un sms d’allarme. «Non vorrei fossero calate le motivazioni» aveva detto dopo la tourné negli Usa.

«Conte è furbo, un perfezionista. Ha detto quelle parole per prevenire. La Juve non avrà cali di tensioni».

Milan, Napoli, Fiorentina: chi può essere l’anti-Juve?

«Domanda interessante. Andiamo con ordine».

Partiamo dal Milan.

«Perfetto. Anche perché per me è la squadra più attrezzata dopo la Juventus. Devo dire che Allegri spesso si complica un po’ la vita con queste partenze a rilento, che ti costringono a grandi rimonte e quindi ad arrivare al finale di stagione stanchissimo. Saranno fondamentali le prime giornate: se il Milan tiene il ritmo della Juventus allora può diventare un bel duello».

Anche a Napoli sognano lo scudetto.

«Spero che Benitez possa lavorare bene, ma secondo me è arrivato nell’anno più difficile».

In che senso?

«Lo scorso anno Mazzarri è arrivato secondo, far meglio vuol dire vincere lo scudetto. E non è per niente semplice. Senza dimenticare che è arrivato un ottimo giocatore come Higuain, ma Cavani era il top sotto ogni profilo perché garantiva gol, partecipazione al gioco di squadra e non saltava quasi mai una partita».

La Fiorentina può inserirsi?

«Confermarsi è spesso l’operazione più difficile nel calcio, perché ti aspettano tutti al varco. La perdita di Jovetic è stata sopperita dall’arrivo di Gomez, la rosa è ottima ma soprattutto della Fiorentina mi piace l’idea di gioco che sta portando avanti. Secondo me Montella è l’allenatore che sta regalando il calcio più divertente».

Tra le favorite abbiamo tralasciato l’Inter.

«La logica dice che è giusto così. Ma attenti perché l’Inter può esser la grande sorpresa».

Lo dice il Bergomi ex interista o il Bergomi opinionista?

«Lo dico valutando la rosa a disposizione. Innanzitutto l’Inter ha fatto una grande mossa ingaggiando Mazzarri che sicuramente tirerà fuori il massimo dal materiale che ha a disposizione. E poi è sbagliato fare una valutazione partendo dal nono posto dello scorso anno, perché quella è una posizione distante anni luci dai veri valori della squadra. L’Inter ha fior di giocatori, pensate solo a Milito e Palacio in attacco. E mi piace molto anche l’inserimento di Taider, che conferma come la società non si sta tirando indietro».

Lo scorso anno lei, a inizio stagione, puntò molto sulla Roma.

«È vero, ci puntavo tanto, vedevo un fiume di talento dentro quel gruppo. Forse però la squadra era troppo giovane, e ha fallito perché a Roma c’è tanta pressione che non aiuta i giocatori, soprattutto quelli più giovani e meno abituati alle critiche. Adesso vedo che ci sono diversi calciatori di qualità in partenza, è difficile capire che ruolo possa ricoprire la Roma in questa stagione».

Andiamo in testacoda. Molti sostengono che al momento le tre neopromosse, ovvero Livorno, Sassuolo e Verona, siano le tre squadre più a rischio retrocessione.

«In effetti, dando uno sguardo agli organici, al momento sembrano le meno attrezzate del gruppo. Però il capitolo salvezza è sempre più complesso di quanto appare a prima vista, perché ogni anno ci sono almeno una o due squadre che inaspettatamente finiscono nelle sabbie mobili. E qualcuno ci resta anche, come successo lo scorso anno col Palermo. Per cui anche Livorno, Verona e Sassuolo hanno tutto il diritto di giocarsela».

Divagazione tattica. Sarà l’anno del boom del 3-5-2 o del ritorno alla difesa a quattro?

«Lo dico sinceramente, a me il 3-5-2 non piace e non convince. A parte che lo facciamo solo noi in Italia, ma poi voler parlare di difesa a tre è spesso una falsità perché in realtà gli esterni stanno sempre bassi e quindi la difesa è a cinque. Chi usa questo modulo ha spesso la prerogativa di non prenderle, anche se chiaramente ci possono essere delle eccezioni. A mio parere l’unico calcio offensivo con la difesa a tre era quello delle olandesi, che col 3-4-3 ci hanno regalato un nuovo modo di fare calcio. Comunque rispetto chi lo fa, anche perché alcuni, come ad esempio Delio Rossi, sanno valorizzarlo molto bene».

Ultima domanda. Abbiamo colmato il gap a livello europeo o ci attende un’altra stagione da spettatori di finali?

«In generale il nostro calcio non sta benissimo, lo scorso anno solo la Lazio ha fatto strada anche perché ha avuto il coraggio di non snobbare l’Europa League. Tra le nostre, l’unica che si è rinforzata a livello europeo mi sembra la Juventus, ma ci sono sempre almeno quattro squadre che sulla carta hanno valori superiori, e mi riferisco a Barcellona, Bayern Monaco, Real Madrid e Manchester United».

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