La “benedizione” di Godeas: «Scelta logica, Nicola vale»

L’ariete di Medea è amico da una vita del nuovo tecnico con cui ha condiviso stagioni in alabardato: «Lasciatelo lavorare in tranquillità, senza preconcetti»
Lasorte Trieste 04/12/11 - Triestina Trapani,
Lasorte Trieste 04/12/11 - Triestina Trapani,

TRIESTE. È suo amico da una vita, per tante stagioni è stato suo compagno di squadra, entrambi hanno l’alabarda stampata sul cuore: impossibile che a Denis Godeas non abbia fatto un certo effetto vedere affidata a Princivalli la panchina della Triestina.

«Mi fa molto piacere che Nicola abbia questo compito - afferma infatti l’ariete di Medea - perchè si è preparato molto, ha voluto fortemente restare in orbita prima squadra nonostante le proposte per allenare la Berretti a inizio stagione, ha appena fatto il patentino e ribadisco, secondo me è anche molto ben preparato. Tra l’altro è da due anni con la prima squadra, per cui mi sembra anche la scelta più logica». Godeas è sicuro infatti che la società ci abbia pensato su molto bene prima di prendere la decisione: «Io credo che questa società si sia già ampiamente guadagnata credibilità e fiducia con la piazza, per cui se decide certe cose lo fa a ragion veduta. Certo, nessuno è contento dopo un cambio allenatore, perché significa che qualcosa non ha funzionato. Ma secondo me, anche se è ovvio che sono di parte, si tratta di una scelta valida».

Conoscendo bene sia il personaggio Princivalli che le caratteristiche del tifo alabardato, Godeas però vuole sottolineare soprattutto un concetto: «Tutti sanno che i tifosi hanno con Nicola un rapporto molto particolare - dice Denis - lui è amato e odiato: ecco a me piacerebbe che intanto lo si lasci lavorare in tranquillità, e poi caso mai lo si giudichi. Ma si giudichi sempre sui fatti, su qualcosa di reale e concreto, non quella critica che arriva a prescindere, per partito preso e basata sui pregiudizi».

Ma su quanto farà il nuovo allenatore dell’Unione, Godeas è comunque molto fiducioso: «Lui ha le qualità per far bene e per fare un buon finale di stagione. Consigli? Non ne ha bisogno, sono contento per lui e avrò ancora più piacere ad andare a vedere le partite. Anche perché è comunque una bella cosa avere un mister triestino in panchina: è una cosa in più, non in meno. Poi, come del resto lui sa benissimo, alla fine contano sempre i risultati. Sabato con l’Albinoleffe avrà subito un test difficile, spero parta subito bene e che oltre al risultato arrivi anche la prestazione, perché di un cambio di passo ce n’è davvero bisogno».

Antonello Rodio

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