La fiorettista Di Francisca, l’ex al veleno «È mancata la Errigo, peccato per il bronzo»

Scherma, le critiche al ct Cipressa: «Non è all'altezza. A Londra con Cerioni vincemmo 3 ori» 
Stefano Mancini

il retroscena



INVIATO A TOKYO

C’eravamo tanto odiate. Elisa Di Francisca e Arianna Errigo non se le mandavano a dire quando erano compagne di scherma e continuano oggi che non si vedono più. Elisa, a casa per maternità, attacca l’ex compagna di squadra dopo la sconfitta contro la Francia nella semifinale del fioretto: «Lei che dovrebbe essere la punta della squadra è mancata nel momento decisivo». Riassunto: l’Italia affronta la Francia e la domina fino agli assalti conclusivi, quando in pedana c’è la Errigo. Il vantaggio si sgretola e alle transalpine riesce l’impresa di rimontare e vincere. La delusione viene appena attenuata dal successo contro gli Usa nella finalina che vale il bronzo, quinta medaglia azzurra per la scherma.

Indiscrezioni rivelano il disappunto del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha promesso «approfondimenti» ma in quanto istituzione tace. Di Francisca, campionessa a Londra 2012, invece non tace per niente, anzi. Primo bersaglio, il ct Andrea Cipressa, la cui figlia Erica ha debuttato contro gli Stati Uniti: «Non è all'altezza per essere il ct del fioretto. Lo dicono i risultati, serve una personalità più forte. A Londra con Cerioni ct prendemmo tre ori e cinque medaglie. Io non so se Stefano sia disponibile a tornare, però lui sarebbe il più indicato a ricoprire quel ruolo».

Non è soltanto il ko con la Francia a pesare. C’è anche il quarto posto di Alice Volpi nella gara individuale a interrompere una serie record: mai dal 1988 l’Italia non piazzava un’atleta sul podio.

Nel pomeriggio la medaglia è arrivata, ma come cancellare dagli occhi lo scempio del mattino, gli undici punti di vantaggio dilapidati, gli errori e la tensione che hanno privato l’Italia di una finale che sembrava già acquisita? Le ragazze ci hanno provato: il 45-23 con cui hanno surclassato le americane prova semmai si sarebbero giocate alla pari la sfida per l’oro contro le russe. Ancora Di Francisca: «Forse l'ultimo assalto in semifinale avrebbe dovuto farlo Alice Volpi. Arianna è fortissima sia fisicamente sia tecnicamente, ma soffre le gare importanti, in special modo le Olimpiadi. Lo abbiamo visto ai Giochi di Rio e anche qui a Tokyo: è un peccato perché oggi le altre ragazze hanno tirato bene». Il rapporto di Errigo con i Giochi è in effetti complicato, dalla traumatica sconfitta di Londra per un punto (contro di Francisca) al doppio zero di Rio (negli ottavi di finale) e Tokyo. Dopo la finale di ieri si è difesa così prima che le arrivasse addosso il ciclone Di Francisca: «Mi sono messa in discussione, come è giusto che sia, ma le compagne mi hanno sostenuto. Grazie alla loro fiducia siamo riuscite a vincere».

Le compagne proteggono la loro compagna. A cominciare da Martina Batini: «Siamo abituate a questo trattamento. Ci diranno che questo è un oro perso e non un bronzo guadagnato: ci abbiamo fatto il callo. Cerchiamo di fare tutto per noi, non per dimostrare qualcosa. Siamo persone, non cambiamo a seconda del metallo che vinciamo». Restano tre gare a squadre a partire da oggi con la spada maschile, cui seguiranno domani la sciabola donne e domenica il fioretto uomini. Cercasi vittoria per la serenità. —

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