La Juventina soccombe ai colpi della malasorte

Calcio Promozione: nuova sconfitta a Trieste, ma con gli uomini contati, in 4 con la febbre e in inferiorità numerica. E si resta in fondo alla classifica
Di Marco Bisiach
Remanzacco 7 Settembre 2014. Calcio Dilettanti. Aurora - juventina. Trattenute ed abbracci in area. Petrussi Foto Press Srl Udine / Petrussi Diego
Remanzacco 7 Settembre 2014. Calcio Dilettanti. Aurora - juventina. Trattenute ed abbracci in area. Petrussi Foto Press Srl Udine / Petrussi Diego

GORIZIA. La Juventina è ultima in classifica, da sola, con zero punti, dopo tre giornate di campionato. Se qualcuno l'avesse pronosticato, solo a fine agosto, sarebbe stato preso per pazzo. E invece, dopo la terza giornata del girone B di Promozione questa è l'amara realtà per la squadra di Sant'Andrea, che a Trieste non è riuscita a interrompere il suo momento nero perdendo 2-1 in casa del San Giovanni primo della classe.

Le avvisaglie per l'ennesima partita difficile, comunque, c'erano tutte già alla vigilia, visto che mister Sepulcri non solo non aveva recuperato nessuno, ma aveva dovuto fare i conti con nuove defezioni. L'andamento del match, poi, ha punito oltremodo i goriziani, che sono finiti sotto nel punteggio per 2-0 anche al di là dei loro demeriti, hanno subito l'espulsione di Zucchiatti e nella ripresa, pur in inferiorità numerica, hanno riaperto il match con Palermo e messo in seria difficoltà i padroni di casa. Il dato di fatto, comunque, non cambia, e la situazione a Sant'Andrea inizia a farsi veramente complicata.

«Dire che è una situazione difficile è quasi un eufemismo - commenta amaro il presidente Marco Kerpan -. Basti dire che domenica ci siamo presentati a Trieste in tredici e tre giocatori sono scesi in campo con la febbre alta. In venti anni di presidenza non mi è mai capitata una sfortuna del genere, ma è chiaro che in queste condizioni è veramente dura essere competitivi in un campionato come quello di Promozione».

Poi, quando le cose vanno male, ogni cosa sembra girare storta. Così, al di là delle occasioni sbagliate, pure l'arbitraggio non ha dato una mano alla Juventina. «Siamo rimasti in dieci e il rigore che ci è stato fischiato contro è francamente assurdo - dice Kerpan -. È stato l'attaccante ad andare a sbattere contro il nostro difensore, il fallo non c'era. Poi la squadra ha lottato, ha messo in campo tutto quello che aveva e così come il San Giovanni poteva segnare un gol in più, anche noi abbiamo avuto le occasioni per pareggiare la partita, seppur in dieci».

Il momento è di quelli davvero delicati, a Sant'Andrea, ma la dirigenza si schiera dalla parte del tecnico e dei giocatori. «Sepulcri non ha nessuna responsabilità per questa situazione e la fiducia nel progetto è immutata - dice Kerpan -. Adesso quel che conta è restare tutti uniti, stringere i denti e remare dalla stessa parte. Difficilmente a breve recupereremo dei giocatori, ma dobbiamo cercare di non mollare».

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