La magistratura ha disposto l’autopsia sul corpo di Pinarello

MONFALCONE La magistratura ha aperto un’inchiesta sulla morte del trevigiano Andrea Pinarello, il 40enne, figlio di Giovanni “Nani” Pinarello, fondatore dell’omonima impresa produttrice di...

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La magistratura ha aperto un’inchiesta sulla morte del trevigiano Andrea Pinarello, il 40enne, figlio di Giovanni “Nani” Pinarello, fondatore dell’omonima impresa produttrice di biciclette, colto l’altro ieri da infarto dopo l’arrivo della prima tappa Tavagnacco-Staranzano del 38° Giro del Friuli per cicloamatori. L’uomo, davanti al piazzale della Banca di Credito cooperativo, a Staranzano, si è accasciato al suolo. Ha cercato di rialzarsi, ma purtroppo la morte ha avuto il sopravvento. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Gorizia Valentina Bossi, intende far luce sulle cause del decesso, ascrivibili comunque a un malore cardiaco. Il magistrato ha disposto l’autopsia, che sarà presumibilmente eseguita lunedì all’obitorio dell’ospedale di San Polo, dov’è stata trasferita la salma. Il tutto in attesa dei funerali, che saranno celebrati nel Duomo di Treviso. Contestualmente saranno espletati gli accertamenti in ordine in particolare ai certificati di idoneità necessari per affrontare l’attività agonistica. Certificati medici che risulterebbero in regola, è stato riferito, avendo superato la visita sotto sforzo fisico al quale il ciclista si era sottoposto anche quest’anno. Pinarello nel marzo scorso aveva subito un intervento di ablazione cardiaca, al San Raffaele di Milano, in virtù di sofferti episodi di aritmia. Si tratta di un intervento non chirurgico e non invasivo, in grado di individuare e distruggere la zona di tessuto responsabile del corto-circuito generato dal blocco del flusso elettrico che disturba il ritmo cardiaco. Un intervento routinario, tanto da risultare idoneo ad affrontare l’attività agonistica. Andrea Pinarello, capace di gestire le sue prestazioni fisiche, è stato vittima di un infarto improvviso e imprevedibile. L’altro ieri avrebbe dovuto rimanere a Treviso, per chiudere la fabbrica di famiglia, prima delle ferie. Era responsabile del marketing della Pinarello holding spa e capogruppo della Cicli Pinarello. Lascia la moglie Gloria, due bambini e un terzo in arrivo, i genitori Giovanni e Ida e i fratelli Carla e Fausto.

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