La storia del Pieris riunita nel nome del presidente Dapas

PIERIS. Ritrovarsi a distanza di anni, ricordare i bei tempi che furono rivangando episodi, aneddoti, situazioni che sono ruotati attorno ad una società di calcio e al suo Presidente. Con la "P" maiuscola, perchè Fabio Dapas è stato l'uomo della rinascita dell'A.C. Pieris. Un'ottantina tra atleti, allenatori e dirigenti dal '92 al 2008 si sono ritrovati alla "Casa della Contadinanza" (gestita da bisiaco Andrea Cecchini) nell'area del Castello di Udine per un tuffo nel passato del quale tutti si sono detti entusiasti. «Un giocatore dilettante, per reputarsi tale, deve aver indossato almeno una volta la maglia del Pieris in carriera, la più blasonata del territorio», «La presenza di quasi tutti i giocatori testimonia la genuinità di un gruppo che nei primi anni del nuovo millennio ha raccolto sia successi sportivi che soddisfazioni umane": le parole di due ex capitani granata, Simone Zorzi e Marco Cerni. Fabio Dapas arrivò a Pieris nella stagione 86'-87 come preparatore dei portieri, poi è stato responsabile del settore giovanile e dopo la lunga permanenza alla presidenza ha lasciato il club in Prima categoria a Rudy Camozza, dopo aver ricostruito (grazie alla collaborazione di Lucio Russi) un vivaio che si era gradatamente perso. Inizialmente snobbato per la sua "triestinità" Dapas ha mantenuto a galla un sodalizio che era alle prese con grossi problemni finanziari salvandolo dal tracollo. Nel suo mandato sono state costruite le tribune coperte.
Matteo Marega
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