La vittoria del monfalconese Benetello: Karate olimpico a Tokyo

TRIESTE. La missione è andata a buon fine, ora inizia la programmazione e la costruzione di un nuovo assetto tecnico e federale. Il Karate entra ufficialmente tra le nuove discipline olimpiche, un pacchetto che include anche il baseball, free climbing ( arrampicata) surf e skate board, destinato a debuttare sotto l'egida dei cerchi proprio nella culla ideale, ovvero in Giappone, a Tokyo nel 2020, presumibilmente nel teatro del Budokan, la stessa sede che accolse il debutto della consorella arte del Judo nel 1964, struttura di circa 15.000 posti che per la cronaca ospitò anche i Beatles due anni più tardi. Una battaglia durata per lustri quella del Karate ai Giochi e che ha visto sempre in prima linea anche Davide Benetello, il campione monfalconese entrato negli annali della versione sportiva dell'arte della "mano vuota" con lo storico titolo mondiale ottenuto nel combattimento nel 1994. Abbandonato l'agonismo, Davide Benetello ha intrapreso la strada dell'ambasciatore del karate, battendosi per la causa olimpica a fianco della WKF, l'unica sigla riconosciuta dal Comitato Olimpico e che in Italia fa capo alla FIJLKAM: «Avevamo avanzato la proposta al Comitato Esecutivo del CIO nel 2009 e nel 2013, ma senza successo - racconta Davide Benetello - le sconfitte furono dettate da vari motivi, anche politici ma questa volta sentivamo che poteva essere la volta giusta, grazie ai numeri e alla volontà espressa da Thomas Bach, presidente del CIO, a voler includere nuovi sport e dare maggiore impulso ed entusiasmo alle Olimpiadi, soprattutto puntando ad un ringiovanimento, di pubblico e atleti».
Così è stato. Il Karate olimpico dovrebbe esordire affidandosi sia al combattimento - con tre categorie di peso maschili e altrettante femminili - che alle forme; nessuna competizione a squadre quindi, per un totale di 80 atleti, 10 per categoria. Molte cose sono destinate a mutare, specialmente in Italia, dove il Karate vive di troppe anime, molte federazioni e svariati stili, senza contare l'antica dicotomia disegnata dalla voglia di tradizione e il desiderio di gloria sportiva. Davide Benetello continuerà a lavorare per l'ottica olimpica, in veste di membro esecutivo e presidente della commissione Atleti di Tokyo 2020: «Le porte sono aperte a tutti - sintetizza Benetello - ma solo tesserandosi per federazioni riconosciute dalla WKF, che in Italia significa solo FIJLKAM».
Francesco Cardella
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