L’Apu Gsa ai minimi termini alza bandiera bianca a Chieti
CHIETI. Più che mai incerottata (priva dello scavigliato Diop, con Pinton e Ray precari e Vanuzzo al 70%) e il nuovo arrivo Fall ancora spaesato, l'Apu cede le armi a Chieti (81-70) ma nel doppio confronto con gli abruzzesi, in ottica salvezza, mantiene comunque a proprio favore la differenza canestri dopo il +15 dell'andata.
Partita bene (+6 in avvio), l'Apu a seguire subisce il ritorno di Chieti, che sorpassa a metà frazione con un 2/2 di Golden in lunetta (13-12) e sulla scia, con un break di 7-0, si stacca nettamente, chiudendo il primo quarto sul 23-17. Ma i secondi 10' per gli udinesi sono devastanti, con i teatini a trovare una lunga serie di triple con Venucci (3/3) e Sergio, approdando al vantaggio massimo di +19 (40-21) al 7'.
L'Apu, dal canto proprio, non trova soluzioni né sul perimetro né sotto misura, difendendo a uomo e in box and one, ma Chieti è in serata e in avvio di ripresa una tripla di Allegretti e una conclusione dalla media di Golden portano la formazione di Bartocci sul +22 (47-25), mentre Ray esce definitivamente di scena a causa della contusione a una coscia che ne limitava pesantemente l'azione. E mentre Chieti incamera cifre importanti (9/17 da 3, 28 rimbalzi contro i 9 degli udinesi), l'Apu, ad organico ridottissimo, si affida in primis al ginger di Okoye, alla ripresa di Fall e all'orgoglio, ma non basta. I padroni di casa si mantengono infatti su un vantaggio costante (56-40 all'8'), anche se i bianconeri chiudono il terzo quarto su un confortante - 11 (59-48) con un'entrata di Okoye.
Con la batteria di esterni di per sé limitata, Lardo perde anche Ferrari, Nobile e Traini per falli, ritrovandosi costretto a immettere in regia Pinton con un indice fratturato. Okoye fa pentole e coperchi ma Venucci è implacabile e insacca la sua quinta tripla al 7' (73-63). Sorte a quel punto segnata, con un comunque accettabile 81-70 finale che mantiene Udine a + 6 in classifica sugli stessi teatini.
Edi Fabris
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