L’Azzurra senza illuminazione «Attività a rischio chiusura»

GORIZIA

Tutto è bene quel che finisce bene per l’Audax, mentre l’Azzurra continua a tribolare. Il calcio goriziano nei giorni scorsi aveva visto la ribellione di due società ai ritardi della burocrazia. Le cugine Audax Sanrocchese e Azzurra, entrambe partecipanti al campionato di Seconda categoria, vivevano infatti situazioni del tutto simili per quel che riguarda i propri campi da gioco, inutilizzabili per motivi diversi ma riguardanti sempre la lentezza di interventi chiesti da tempo e non ancora andati in porto.

L’Audax Sanrocchese da un lato era stata costretta a disputare fuori casa il primo match ufficiale della stagione per i ritardi riguardanti gli spogliatoi del proprio stadio, il Baiamonti (non erano ancora stati montati i container che proprio da momentanea area spogliatoio dovranno fungere), mentre l’Azzurra dall’altro non ha un campo dove allenarsi di sera, a causa dell’assenza di un impianto di illuminazione adeguato allo stadio Bonansea.

Nelle ultime ore, però, il problema dell’Audax è stato risolto, dopo che la società aveva preso una dura posizione pubblica con una nota in cui sottolineava come “non tutte le promesse siano state mantenute” costringendola ad arrendersi “all’evidenza e invertire il campo di gioco del match contro il Moraro” in attesa sia che fossero consegnati pronti e montati i container sia che partissero i lavori di ristrutturazione allo stadio. Il lieto fine è arrivato proprio in extremis, con la società che ha annunciato ieri come siano finalmente inizaiati i lavori di ristrutturazione: allo stesso tempo è stato annunciato che anche i container sono pronti per domenica.

Non ci sono invece novità positive sul fronte dell’illuminazione dello stadio Bonansea, dove si allena e gioca l’Azzurra: «Diamo la nostra solidarietà all’Audax per il disagio vissuto e ci immedesimiamo facilmente in loro – sottolinea il ds azzurrino Antonino Munafò –. Detto questo il loro impianto era un impianto completo: tribune, spogliatoi, illuminazione sul campo principale e sul campo di sfogo. Non sarebbe stato meglio permettere loro di portare a termine questa stagione senza vivere questo disagio rinviando i lavori di ristrutturazione all’estate prossima quando l’attività sarà ferma per la pausa estiva? In questo modo ci si poteva concentrare su un impianto che non è completo, tutt’altro». Munafò si riferisce proprio al Bonansea: «L’assenza di illuminazione per noi è un’urgenza inderogabile perché senza di essa, con le normative anti-Covid non possiamo fare attività. I nostri ragazzi della prima squadra sono al buio già da parecchie settimane e, quando cambierà l’ora, sarà al buio anche l’intero settore giovanile. Potremo fare allenare tutti in un campetto 20x30, nel quale, tra l’altro, quando piove non funziona nemmeno l’illuminazione? Non stiamo chiedendo qualcosa in più, ma solo aiuto affinché il nostro impianto venga messo in pari con gli altri. Era stato dichiarato che l’impianto sarebbe stato funzionante entro fine anno ma – conclude Munafò – sinceramente non sappiamo cosa aspettarci». —



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