L’ironman Sacchi sfiora la qualificazione per i mondiali alle Hawaii

TRIESTE. Una gara dura, la più dura del circuito e un "ironman" triestino che, per un soffio, non approda ai mondiali di categoria alle Hawaii. E' successo nei giorni scorsi a Nizza sulla Costa...

TRIESTE. Una gara dura, la più dura del circuito e un "ironman" triestino che, per un soffio, non approda ai mondiali di categoria alle Hawaii. E' successo nei giorni scorsi a Nizza sulla Costa Azzurra in Francia, durante la prima delle 4 gare del circuito europeo Ironman, dove Antonio Sacchi, classe 1970, ha sfiorato il capolavoro con il tempo di 10 ore, 8 minuti e 17 secondi.

Quella di Nizza è una gara decisamente selettiva, che prevede 3,8 chilometri a nuoto, 180 chilometri in bicicletta su un percorso impegnativo di salite dure (si arriva dal mare della Promenade fino a 1200 metri d'altezza) e discese tecniche. E per non farsi mancare nulla, gli "uomini d'acciaio" concludono la prestazione con i 42 chilometri di corsa che contribuiscono a determinare il tempo complessivo finale. Assieme a Sacchi, si sono cimentati nella prova altri 3 atleti dell'Alpeadria multisport Trieste, il sodalizio sportivo che riunisce localmente gli amanti della specialità.

A fine gara Antonio Sacchi si è piazzato al 30° posto nella categoria maschile tra i 40 4 i 44 anni e 190° assoluto sui quasi 2700 partecipanti, secondo italiano nella classifica generale, superato da un solo connazionale nella categoria Pro. Il tempo finale di 10 ore, 8 minuti e 17 secondi (con una maratona corsa in 3 ore e 20 minuti) ha quasi coronato il sogno del triatleta, quello appunto di qualificarsi per la competizione di Kona, alle Hawaii. Sull'arcipelago del Pacifico, infatti, si tengono, ormai dal 1978, i Campionati mondiali "Ironman" e per partecipare bisogna accumulare i punti disponibili in alcune competizioni selezionate dall'organizzazione. Per completare le liste di atleti, la World Triathlon Corporation (WTC) mette a disposizione un certo numero di posti riservati ai residenti alle Hawaii, altri vengono scelti attraverso una lotteria, ma anche tramite un'asta di beneficenza. «Mi sentivo in forma, pensavo di poter fare una buona gara ma onestamente - ha commentato Sacchi al rientro in Italia - non credevo di riuscire a fare questi tempi. Peccato, perchè ad un certo punto ho sperato di coronare il mio sogno, quello di andare alla Hawaii. Ad ogni modo un risultato importante, frutto della costanza ma anche dell'aiuto degli sponsor, senza i quali non potremmo nemmeno tentare questo genere di performance».(r.c.)

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