Lo sfogo di Ranieri: «Il mio sogno è morto»

ROMA. Chiunque altro si sarebbe nascosto, rimuginando sul suo dramma. Non Claudio Ranieri, che anche oggi, poche ore dopo l'esonero-choc da parte del Leicester, è uscito dalla sua residenza inglese a testa alta, facendosi fotografare con due bambini e sorridendo alle telecamere in agguato. Il colpo comunque è stato forte e dopo una giornata di silenzio, riempita comunque dai messaggi di sostegno e sconcerto di tanti colleghi e tifosi, l'allenatore romano in serata ha diffuso un comunicato, rivolto alla squadra e ai supporter, dall' incipit inequivocabile: «Ieri il mio sogno è morto». «Dopo l'euforia vissuta la scorsa stagione, quando siamo stati incoronati campioni - scrive Ranieri nella nota ripresa da tutti i media - tutto quello che sognavo era di rimanere al Leicester, il club che amo, per sempre». È stata un'avventura «incredibile e vivrà con me per sempre» afferma ancora il tecnico romano, che oltre alla famiglia ed ai collaboratori, ringrazia i giornalisti, il club, i giocatori «ma soprattutto i tifosi. Mi avete accolto nel vostro cuore dal primo giorno e mi avete amato. Un affetto che io ho ricambiato. Nessuno potrà mai cancellare quello che abbiamo ottenuto insieme e spero che ci penserete per sorriderne ogni giorno, come farò io per sempre. È stata una stagione meravigliosa e felice, che non dimenticherò mai. È stato un piacere ed un onore essere Campione con tutti voi».
Nessuna accusa, nessuna critica, nessuna caduta di stile da quello che tutti in Inghilterra considerano un gentleman, solo un rinnovato atto d'amore per un gruppo con il quale ha portato a termine un'impresa straordinaria, «la più grande nella storia della Premier League», ha detto Josè Mourinho, e per i tifosi di una squadra sempre ai margini diventata all'improvviso la più famosa al mondo.
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