Lotus, la gloria (e i mille guai) del gran marchio

Il team F1 alle prese con le beghe giudiziarie legate al possesso di un nome molto prestigioso
Di Luca Giraldi
epa03157200 Finnish Formula One driver Kimi Raikkonen of Lotus steers his car during qualifying at the Sepang International circuit, outside Kuala Lumpur, Malaysia, 24 March 2012. The 2012 Formula One Grand Prix of Malaysia will take place on 25 March. EPA/DIEGO AZUBEL*************** TRADUZIONE ***************epa03157200 Formula finlandese Un conducente Kimi Raikkonen di giovenchi di Lotus la sua macchina durante qualificando al Sepang circuito Internazionale, fuori di Kuala Lumpur la Malaysia, 24 marzo 2012. La Formula del 2012 Uno Grandi Prix della Malaysia avranno luogo 25 marzo. EPA/DIEGO AZUBEL
epa03157200 Finnish Formula One driver Kimi Raikkonen of Lotus steers his car during qualifying at the Sepang International circuit, outside Kuala Lumpur, Malaysia, 24 March 2012. The 2012 Formula One Grand Prix of Malaysia will take place on 25 March. EPA/DIEGO AZUBEL*************** TRADUZIONE ***************epa03157200 Formula finlandese Un conducente Kimi Raikkonen di giovenchi di Lotus la sua macchina durante qualificando al Sepang circuito Internazionale, fuori di Kuala Lumpur la Malaysia, 24 marzo 2012. La Formula del 2012 Uno Grandi Prix della Malaysia avranno luogo 25 marzo. EPA/DIEGO AZUBEL

Che strano destino, quello del marchio Lotus. Storia della Formula 1. Con le sue monoposto. Le sue vittorie. E i suoi campioni: da Jim Clark a Emerson Fittipaldi, da Mario Andretti ad Ayrton Senna. I ricordi affondano le loro radici soprattutto negli anni ’60 e ’70. Poi arrivò il declino e la sparizione. Sino al 2010. La rinascita del marchio. E lo sdoppiamento, persino. Nel 2011: Lotus F1 Team e Lotus Renault Gp, quest’ultimo con gli storici colori nero-oro. Binomio durato lo spazio di un campionato. Alla fine dell'anno scorso Lotus F1 Team ha annunciato il cambio di nome in Caterham, altro marchio del proprietario Tony Fernandes. E così è rimasta solo la Renault, autorizzata a chiamarsi semplicemente Lotus. Ma potrebbe aver vita molto breve.

È stata una vigilia del Gran premio di Cina insolita, infatti, per i membri del team Lotus. Dopo un mercato scoppiettante, grazie all’ingaggio di Kimi Raikkonen e il promettente avvio di stagione, lo storico marchio inglese ha annunciato la conclusione del rapporto di sponsorizzazione con la Genii Capital, proprietaria della squadra di F1. La notizia, a dire il vero, circolava già da qualche tempo ma ha trovato conferma quando la squadra stava raggiungendo Shanghai, e ha conseguenze diverse.

Non nell’immediato, in quanto le monoposto continueranno a prendere parte ai prossimi due Gp nella elegante colorazione nero e oro e con il nome Lotus. Tuttavia, la situazione potrebbe cambiare per Raikkonen e Grosjean qualora in occasione del GP di Monaco arrivasse un nuovo “title sponsor”, quello cioè che può denominare un team di Formula 1. A quel punto “Lotus” potrebbe tornare nell'ombra. Ma non tutto è perduto.

La decisione di porre fine alla sponsorizzazione del team è maturata in seguito alle difficoltà finanziarie che la Lotus Cars sta attraversando, dopo la sua cessione da parte della Proton al gruppo Drb-Hicom, azienda conglomerata impegnata su diversi campi oltre quello automobilistico, dai servizi alle costruzioni. In questo modo è caduta anche l’opzione di acquisto che consentiva alla Proton di rilevare la proprietà del team. Gerald Lopez, responsabile della Genii Capital proprietaria della squadra F.1, ha commentato così la vicenda: «L’accordo di sponsorizzazione e gli obblighi Lotus nei nostri confronti, relativi all’opzione di acquisto, sono terminati. Siamo felici di portare questo nome, uno dei più grandi in Formula 1».

Lopez, infatti, non vuole affatto rinunciare al nome Lotus, che ha ottenuto dopo un estenuante braccio di ferro con Tony Fernandes, ma, anzi, ora si sente con le mani libere per usare il prestigioso marchio per trovare uno sponsor principale ben più remunerativo.

Il titolare della Genii Capital non fa troppi misteri: «Abbiamo firmato un accordo con Unilever, siglando probabilmente l'accordo di sponsorizzazione più importante di quest'anno in F1. Inoltre abbiamo coinvolto Microsoft, un marchio che non è mai stato in F1, segno che il nome Lotus mantiene una sua attrattiva».

Un nome dal fascino unico, come detto oggetto di dispute dalla scomparsa del fondatore della Lotus, Colin Chapman. Nel 2010 il nome fu conteso tra la squadra di Estone, l’allora Renault e il team malese Lotus Racing, oggi Caterham di Tony Fernandes. Dopo aver portato la diatriba davanti all’Alta Corte fu stabilito che dal 2012 solo la prima poteva continuare ad utilizzare il marchio, così Lopez decise di stilare un contratto pluriennale con conclusione prevista per il 2017. Per questo motivo, il nome Lotus potrebbe essere presente fino a quella data. A meno che un nuovo ricco sponsor non decida di dirgli di nuovo addio.

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