Luca Toni cancella l’Udinese E Totò dice: «A giugno mollo»

UDINE. Per l’Udinese scende malinconica la sera. Quella con il cinico Verona è una battuta d’arresto che fa male perché segna una sconcertante involuzione della squadra di Guidolin dopo il successo di Livorno prima della sosta. E scende malinconica la sera anche per Totò Di Natale, che a fine gara annuncia: «A giugno smetto di giocare. In famiglia ne ho già parlato, con la società non ancora».
Privi di collegamenti, pasticcioni, sotto ritmo e svagati, i friulani sono stati fagocitati da un Verona utilitaristico che ha avuto in Toni un Re Mida capace di trasformare in oro ogni occasione avuta. La formazione scaligera ha avuto poi il vantaggio di capitalizzare nell’immediato le disattenzioni della difesa friulana, tanto che la vecchia volpe Toni dopo soli 8’ ha portato in vantaggio i gialloblù, consentendo poi alla squadra di gestire senza affanni un vantaggio tutto sommato inaspettato. Il 4-3-3 di partenza del Verona è diventato così anche un 6-3-1, con spazi ridottissimi per il fraseggio peraltro approssimativo di Di Natale & C., con Nico Lopez a perdersi tra le maglie strettissime della difesa veronese. L’Udinese si ritrovava lunga e scollegata, con il Verona a gestire la situazione, trovando al 39’ il bis con l’ineffabile Toni in una difesa da belle statuine.
Fischi a pioggia sulla squadra friulana, che reclamava al 41’ un rigore per un fallo di mani non rilevato dall’arbitro Cervellara, che invece espelleva Guidolin per proteste. Punta sul vivo, l’Udinese riusciva comunque a testa bassa a comprimere in area il Verona nel finale di tempo, accorciando le distanze al 43’ con una semirovesciata in mischia di Pereyra.
Nella ripresa però era ancora il cinico Verona a mettere al sicuro il risultato al 25’ con una ripartenza finalizzata da Iturbe.
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