L’Unione fa tre punti quando può gestire il doppio vantaggio

La squadra di Sannino ha vinto sei partite su sette grazie ai gol siglati in avvio altrimenti fa fatica e perde o pareggia
Lasorte Trieste 10/02/18 - Serie C, Renate - Triestina,
Lasorte Trieste 10/02/18 - Serie C, Renate - Triestina,

TRIESTE . Sabato contro il Renate, la Triestina non solo ha ritrovato il successo, ma ha avuto anche la conferma di come i successi può ottenerli, ovvero la ricetta con cui in questa stagione è riuscita a vincere le partite. Ed è una ricetta semplice, per quanto non sempre facile da realizzare: una volta in vantaggio, la Triestina deve assolutamente continuare a pigiare sull’acceleratore e aumentare il divario sull’avversaria, se vuole portare a casa il bottino pieno. Mantenendo un singolo gol di vantaggio, poi capita quasi sempre qualcosa che fa sfumare la vittoria. Probabilmente, le sfuriate alabardate costano parecchio non solo sul piano fisico, ma anche mentale, per cui è quasi fisiologico attendersi un calo nelle secondi parti di un incontro prima dominato. Cali che divengono ovviamente più gestibili quando la sicurezza del risultato è maggiore. Lo dicono i successi ottenuti fin qui, e lo dicono soprattutto le mancate vittorie. Partiamo dai sette successi. All’andata contro il Ravenna l’Unione, una volta sbloccata la situazione, raddoppiò, e quando gli emiliani accorciarono le distanze, poi Bracaletti e soci accelerarono e dilagarono fino al 5-1 finale. Nella vittoria contro la Fermana, dopo il vantaggio del primo tempo e qualche rischio, gli alabardati chiusero il discorso sul 3-0. A Vicenza, la squadra di Sannino con un primo tempo fantastico si portò addirittura sul 3-0, contenendo poi agevolmente i padroni di casa. A Pordenone, dopo un paio di botta e risposta, nel fango la Triestina scattò in avanti e portandosi sul 4-2 creò un cuscinetto di sicurezza. Con il Gubbio in casa, dopo essere passata avanti, la Triestina subì il pareggio ma poi ripartì in quarta e riuscì a mettere in cassaforte il risultato con un 3-1 finale. Unica vittoria con un gol di scarto quella contro la Feralpi Salò, ma c’è da dire che la rete della vittoria arrivò nel finale, e nonostante qualche rischio l’Unione tenne. Quindi il successo con il Renate certifica che la Triestina non deve accontentarsi del vantaggio e poi contenere, bensì come ha fatto a Meda cercare di creare un maggior divario con l’avversario, cosa che poi permette di gestire meglio la partita e rendere magari innocue e ininfluenti anche alcune azioni sfortunate come quella con cui il Renate ha accorciato le distanze. E in ogni caso, giusto per non rischiare, la rete di Mensah ha ribadito che per l’Unione è sempre meglio vincere largo, altrimenti sono pericoli. Viceversa la Triestina ha perso parecchi punti quando dopo essere andata in vantaggio non ha chiuso la partita e si è fatta raggiungere. È successo a Bassano, quando dopo il gol di Arma è arrivato il pari veneto; è accaduto al Rocco contro il Santarcangelo, quando gli emiliani pareggiarono dopo la rete di Acquadro; è successo a San Benedetto del Tronto, quando il vantaggio dato da Mensah durò troppo poco; ed è accaduto con il Ravenna, quando dopo la rete di Petrella arrivò in pieno recupero il pari degli emiliani. Se almeno due di queste quattro partite in cui era passata in vantaggio, la Triestina poi le avesse vinte, ora sarebbe addirittura al quarto posto. Certo, non è sempre facile realizzare sul campo questa teoria. E ovviamente bisogna fare i conti con gli avversari e le loro reazioni. Ma a quanto pare, è quasi sempre l’unica strada che porta alla vittoria.

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