Magico Totò, ma non può riposare
UDINE. «Non riusciamo a cambiare fronte d'attacco» si lamenta Andrea Stramaccioni dopo il mezzo flop interno contro il Chievo. L'appunto è riferito all'esiguità del reparto avanzato bianconero, che dopo il nuovo infortunio di Muriel ha in pratica i soli Di Natale e Thereau. «Certo, ci sono anche Zapata ed Evangelista ma sono due diciannovenni..., quindi sono costretto a far giocare sempre Totò e Cyril, che avrebbero invece bisogno anche di rifiatare».
Il fatto è che sul mercato di riparazione è solitamente difficile reperire merce pregiata e quella, se è disponibile, costa più di quanto voglia scucire patron Pozzo. Ma finchè Di Natale viaggia sulle attuali frequenze, Stramaccioni può dormire sonni tranquilli. Totò, alla bella età di 37 anni, ha infatti segnato contro il Chievo la sua 200.ma rete in serie A e ora, anche per rendere omaggio alla memoria del padre recentemente scomparso, punta a superare quota 205, dove si trova Roby Baggio. Con 7 reti finora realizzate, alle spalle del capocannoniere Tevez (9) e di Callejon (8), Totò, dopo aver vinto negli anni scorsi per ben due volte la classifica dei bomber, si conferma anche nel campionato in corso fra i migliori della categoria (e il migliore italiano), ma non si può certo pretendere da lui che levi in eterno le castagne dal fuoco di un’Udinese che evidenzia gara dopo gara una preoccupante carenza di idee.
Parla di fattore mentale, Strama, e di episodi favorevoli agli avversari ma in realtà alla squadra manca un'impronta di gioco e se la classifica è per ora confortante lo deve anche, oltre ai miracoli balistici di Di Natale, ai molti miracoli del portiere Karnezis. Ora alle viste c'è la doppia trasferta di Milano, domenica contro i rossoneri e a seguire contro la rinnovata Inter di Mancini.
Edi Fabris
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