Marco Lo Duca: «Metto al servizio dei giovani la mia esperienza»

TRIESTE. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Dopo aver annunciato l'addio alla pallamano, Marco Lo Duca ha ripreso da qualche settimana a bazzicare il parquet di Chiarbola.
Dopo oltre vent'anni spesi tra duri allenamenti e partite di campionato, rinunciare in toto a fare sport non era pensabile. E così, accettando i consigli della società, è saltato a piedi pari dall'altra parte della barricata e con fischietto al collo e lavagnetta in mano ha cominciato ad allenare. «Tutto avrei pensato tranne che cominciare quest'avventura- ci racconta Marco Lo Duca-. L'idea di restare nella società in cui sono cresciuto era scontata ma sinceramente mi vedevo più nei panni di dirigente. E invece, ragionando con mio padre e con Giorgio Oveglia, è scaturita questa possibilità e ho deciso di prenderla al volo». Marco si occuperà dell'under 20 affiancando Claudio Schina e sgravando così il responsabile di tutta l'attività giovanile di un lavoro tanto impegnativo. «E' una responsabilità che mi prendo volentieri- continua Marco. Porto avanti il gruppo degli under 20 e una parte degli under 18 aggregati per sopperire all'assenza di Oveglia, Anici, Postogna e Dapiran che sono impegnati con la prima squadra. E' un lavoro pesante ma che regala tante soddisfazioni. Vedi crescere i ragazzi, li vedi migliorare giorno dopo giorno e questo ti fa toccare con mano quanto il tuo apporto possa essere prezioso». Difficile fare paragoni con il passato anche se il fatto di aver avuto tanti allenatori in carriera può dare a Marco preziosi spunti per il suo nuovo ruolo. «Devo dire- sottolinea Lo Duca- che ho avuto la fortuna di essere guidato da tanti bravi professionisti. Da ognuno di loro cercherò di prendere qualcosa anche se i miei principali riferimenti restano mio padre e Fredi Radojkovic. Sono i due allenatori che mi hanno dato di più a livello tecnico e umano». Una battuta da Marco Lo Duca anche sulla prima squadra e sul campionato d'elite che sta per incominciare. «Pensavo a una stagione di transizione- confida- e invece devo dire che dopo aver visto la squadra in campo nelle prime amichevoli sono decisamente ottimista. Mi ha colpito molto Martellini, un giocatore che ci sta dando tanto sia in attacco sia in difesa e sono rimasto piacevolmente colpito dalla personalità di Zaro e Postogna, due ragazzi che stanno cogliendo al volo l'opportunità che l'addio a Diego Modrusan sta regalando loro. Il campionato è difficile, rende ardua la possibilità di centrare i play-off ma penso che dietro a Bolzano e insieme a Pressano e Bressanone possiamo esserci noi».
Lorenzo Gatto
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