Maric: "Voglio giocare a Trieste come papà Ivo"

Il figlio d'arte tra i protagonisti dell'All In Sport Summer League
Mirko Maric in azione
Mirko Maric in azione

TRIESTE «Ivo Ivo». Chi non ricorda il coro che ha accompagnato le partite della Pallacanestro Trieste più di cento volte a cavallo tra vecchio e nuovo millennio? Maric vuol dire molto per il basket di casa nostra. Al playmaker croato nato a Zenica nel 1967 sono legate immagini indelebili della storia biancorossa, dalle battaglie per la conquista dell’A-1 al biennio targato Cesare Pancotto, ultimi scampoli nella massima serie.
Una decina di anni dopo, qualcuno tenta di ricalcare le orme del padre, cerca con il sorriso e l’impegno di crearsi un percorso sportivo simile, e perché no, eguagliarlo. È Mirko Maric, classe ’96 e figlio di Ivica, ultima stagione in forza all’Hakk Mladost con una media di 10,1 punti a partita, e già nel giro delle varie nazionali giovanili croate. Il giovane atleta è impegnato alla All In Sport Summer League al PalAquilinia con la formazione Graffiti Pubblicità.
Mirko, Maric è un cognome che ha tuttora un significato a Trieste..
«Sono molto contento che il nome di mio padre per Trieste vuole dire ancora tanto ed è per questo che sono felice di essere venuto qui per giocare questo torneo».
Sarà un caso o forse no, ma anche il ruolo è lo stesso. Quali sono le tue caratteristiche principali?
«Sono un playmaker, ma posso giocare anche da 2. Tra i miei punti di forza, ho un buon tiro da tre, mi piace molto servire assist, proprio come mio padre».
La Summer League, quest’anno più che mai internazionale, può essere una vetrina interessante per voi giovani..
«Sono molto contento che questa rassegna si disputi a Trieste, è ben organizzata. Spero ci sia un buon riscontro da parte di allenatori, pubblico, osservatori, e che tanti giocatori possano trovare ingaggi in Italia e in Europa».
La tua squadra, Graffiti Pubblicità, come è composta?
«Da quello che è emerso, è la squadra più giovane del torneo. Siamo composti soprattutto da ragazzi italiani. È oggettivamente dura quando dobbiamo vedercela contro gli atleti di nazionalità americana. Nella nostra prima uscita siamo stati solidi, anche se abbiamo perso; sono certo che potrò dimostrare il mio valore anche nelle prossime partite e in futuro».
Un futuro che sogni sia...
«Il mio sogno è di diventare l’idolo di una città, come ha fatto mio padre Ivo. E spero veramente che questa città sia Trieste».
Con quel filo di romanticismo e malinconia che incarna appieno lo spirito triestino, e dopo le buone notizie emerse dal Consiglio di Amministrazione della Pallacanestro Trieste che ha certificato l’iscrizione alla Lega Gold, perché non sognare che un altro Maric sia ancora eletto paladino del tifo biancorosso? In fondo, se son rose (biancorosse).. fioriranno.
 

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