Milan, l’illusione finisce al 97’ L’Atletico vince con un rigore

Sfida amara a S. Siro dopo l’espulsione di Kessie. Pioggia di polemiche per il penalty
Michele Di Branco



Il grande cuore del Milan, in inferiorità numerica per un’ora per una decisione discutibile dell’arbitro e in vantaggio fino a 7’ dalla fine, non basta a evitare il ribaltone in extremis dell’Atletico Madrid (che vince con un rigore inesistente a tempo scaduto) che si porta via i tre punti compromettendo il cammino in Champions dei rossoneri. Partita aspra sin dall’inizio: dopo 10’ di battaglia a centrocampo, il primo brivido è per il Milan: Tomori tocca la palla di mano in area e San Siro trattiene il fiato in attesa del responso del Var. Intervento involontario, si prosegue e i rossoneri schivano il possibile rigore. Ritmi sostenuti in mediana: ne fa le spese il rude Kessie, ammonito al 14’. Al 20’, dopo aver fallito un gol con Rebic, il Milan elude la ragnatela spagnola e fa centro. Il timbro lo mette Leao, servito da Diaz, con un preciso diagonale appena dentro l’area.

L’Atletico cerca di scuotersi. Una mano inattesa arriva dall’arbitro Cakir che al 28’ punisce con un altro cartellino giallo (ed espulsione) un pestone di Kessie ai danni di Llorente. La decisione sembra eccessiva e lascia il Milan in dieci con un’ora di gioco davanti. Pioli corre subito ai ripari inserendo Tonali al posto di Rebic. Gara spigolosissima: Simeone cerca immediatamente di sfruttare la superiorità numerica inserendo il frizzante Felix al posto di Trippier. Il Milan difende bene (ottimo capitan Romagnoli) e l’unico pericolo arriva al 45’ quando Suarez gira a lato un cross dal fondo. Si riparte e al 52’ ancora Suarez è impreciso di testa da buona posizione. Le operazioni d’attacco dell’Atletico adesso le organizza il subentrato De Paul. Altro intoppo per il Milan (nel quale Tonali e Bennacer si battono come leoni in mediana) che al 56’ perde per infortunio Diaz, il migliore dei suoi. Si gioca tutti i suoi assi Simeone (insoddisfatto del suo Atletico) inserendo in attacco anche Griezmann e Lemar. Provano a stringere i tempi gli spagnoli, ma la manovra è confusa e il Milan (nel quale è entrato Giroud) non fa molta fatica a difendersi. È un’illusione però.

Le forze vengono meno e pur nel caos di idee l’Atletico ha nell’arsenale i colpi dei suoi campioni. All’83’, quello di maggior classe, Griezmann, fulmina Maignan girando alle spalle del portiere connazionale un assist di testa di Lodi, sfuggito al disattento Florenzi. Ora Madrid sogna il ribaltone, spinge, e al 97’ trova il sorpasso: fallo di mano in area di Kalulu (prima c’era un’irregolarità spagnola) e Suarez non fallisce il rigore. —



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