Montebello, conto alla rovescia: si corre il 2 giugno

TRIESTE
La data per la riapertura è stata fissata: sarà martedì 2 giugno. È quella la giornata in cui l’ippodromo di Montebello dovrebbe ospitare la prima riunione di trotto post Covid-19. Il condizionale è d’obbligo, perché manca ancora il benestare del ministero della Salute. Ma l’ottimismo è reale, in quanto il ministero dell’Agricoltura, che coordina l’intera ippica italiana, ha già predisposto il protocollo di sicurezza da rispettare negli ippodromi del trotto e del galoppo e cioè la chiusura al pubblico, il regolamento d’ingresso per gli addetti e la sanificazione degli ambienti comuni. Manca ora solo l’approvazione del ministero della Salute, che dovrebbe arrivare a giorni.
«Noi a Trieste siamo pronti da settimane – spiega Stefano Bovio, presidente della Nord Est ippodromi, la spa che gestisce l’impianto di piazzale de Gasperi – e avremmo volentieri ospitato convegni già in questo mese di maggio. Poi la burocrazia italiana ci si è messa di mezzo – aggiunge – e dovremo aspettare giugno, ma ci adegueremo. L’importante è che si ricominci a correre».
E per Montebello, in particolare, sarà una vera e propria corsa fino alla fine dell’anno: dovendo recuperare le riunioni perse da febbraio in poi, il ritmo degli appuntamenti sarà serrato. «Se escludiamo la sosta già prevista per agosto – riprende Bovio – dovremmo avere un calendario piuttosto intenso. Alcuni convegni li abbiamo ospitati a gennaio. Poi ci siamo fermati, perciò dovremmo averne una trentina scarsa sino a fine anno». Fra le prospettive anche quella di organizzare giornate con nove corse, al posto delle tradizionali sette. «Potrebbe avvenire soprattutto da settembre in poi – continua Bovio – perché confidiamo nel fatto che, per quell’epoca, le autorità abbiano nel frattempo riaperto i confini con la Slovenia. Le scuderie della vicina repubblica sono molto importanti nell’economia delle corse di Trieste».
Insomma si volta finalmente pagina, con un piccolo rammarico. In tempi nei quali il calcio e molti altri sport che vanno per la maggiore sono fermi, con conseguente blocco delle scommesse, riaprire l’ippica, pur con i limiti del caso, avrebbe permesso al settore di beneficiare dell’attenzione degli scommettitori tradizionali, con ricavi sia per lo Stato sia per l’intero sistema ippico. Chi attende con impazienza la riapertura della pista di Montebello sono anche proprietari e guidatori: i primi perché hanno ovviamente dovuto continuare a sostenere le spese di gestione dei loro cavalli, senza però poter contare sui premi al traguardo, i secondi perché si tratta di professionisti, costretti a rinunciare a salire in sulky. Gli appassionati invece dovranno comunque accontentarsi di assistere alle corse a distanza, utilizzando il televisore di casa oppure davanti ai maxi schermi delle sale corse. Sulla riapertura di queste ultime però c’è ancora notevole incertezza. —
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