Morto Abdul Jeelani grande degli anni ’80 Tonut: segnò un’epoca

TRIESTE. È stato uno dei grandi dei campionati italiani di basket negli anni Ottanta. Iniziò come Gary Cole con l’Eldorado Roma ma gli appassionati lo ricordano soprattutto come Abdul Jeelani a Livorno. È scomparso ieri a 62 anni.
Straordinario talento, approdato anche alla Nba, conclusa l’attività si incamminò lungo un tunnel che ebbe per tappe malattie, emarginazione fino alla disperazione e all’indigenza. Riuscì a riemergere grazie agli affetti, all’amicizia dei vecchi compagni di squadra e alla fede. Qualche anno fa su interessamento degli ex giocatori di Livorno e dell’Eldorado era tornato in Italia. Aveva visitato le città dove aveva vissuto le sue più belle pagine sportive ma era venuto anche a Trieste, ospite del “Rookie Camp” organizzato al PalAzzurri di via Calvola dalla società San Vito. L’iniziativa era partita da due amici che non avevano smesso di volergli bene. Alberto Tonut e Rich Laurel.
«Sapevamo che aveva attraversato momenti di difficoltà - racconta Tonut - e abbiamo voluto dimostrargli di non averlo dimenticato. Io ci avevo giocato insieme a Livorno quando Jeelani era in coppia con il povero Kevin Restani (scomparso nel 2010, a 49 anni, ndr). Con Rich era invece nata una bella amicizia, iniziata proprio quando i due nella stagione 1978-79 furono tra le stelle dell’A2 italiana. Nel suo soggiorno triestino, durato qualche giorno, Jeelani si confermò la splendida persona che ricordavamo. Fummo felici vedendo che grazie alla fede ave a ritrovato la forza di lottare e di riemergere dagli angoli bui. Con Rich ha proseguito un rapporto fatto di frequenti telefonate. Io sono stato tra i primi, appresa la notizia, ad avvisare gli ex compagni di Livorno. Per tutti è stato uno choc. Abdul Jeelani era davvero un grande». Un testimone di un basket d’altri tempi, quando gli stranieri nel roster erano meno numerosi ma sapevano infiammare le tifoserie.
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