Nando Gentile: «Mio figlio, che bel debutto»

TRIESTE. Il giochino è già iniziato. Nando Gentile è stato un grande del basket azzurro, il figlio Alessandro potrà superarlo? Il ct Pianigiani, l’altra sera, in conferenza stampa ha già fatto sapere che i paragoni non sono il suo argomento preferito. Boscia Tanjevic non si è tirato indietro e ha ipotizzato per Gentile jr un possibile approdo nella Nba. Di sicuro, i venti punti contro la Turchia hanno messo definitivamente sotto i riflettori il giovanotto azzurro più atteso che ha un fratello, Stefano, a sua volta buon cestista.
Nando Gentile in questi giorni fa la spola tra Trieste, dove ha disputato l’ultimo campionato dell’era Stefanel, e Capodistria. «Ma no, non facciamo paragoni tra padre e figlio, il ruolo è diverso. Sono contento per Sandro, gli Europei sono la sua prima vera esperienza internazionale ad altissimo livello. Siamo appena all’inizio, penso che sia importante però per un ragazzo di vent’anni farsi trovare pronto anche se gli viene chiesto di adattarsi ad alti ruoli. Nella - posso dirlo? - sfiga di questa estate azzurra piena di infortuni, Sandro ha l’opportunità di avere spazio e fare bene. Qualcuno lo ha criticato in passato per certi atteggiamenti ma stiamo parlando di un ragazzo. Io e la mia famiglia cerchiamo di trasmettergli tranquillità, non gli mettiamo pressione addosso».
Ma questa Nazionale dove può arrivare? «Nessuno avrebbe immaginato che davanti a due formazioni di prima grandezza avremmo centrato vittorie con tanta autorevolezza. Le armi dell’Italia sono quelle che balzano subito agli occhi: l’entusiasmo, la voglia di mettersi in mostra, lo spirito del gruppo».
Certo, però Gentile junior stavolta ha giocato un brutto tiro allo “zio” Tanjevic. «Ah, sì. Tutto quello che si è detto in questi giorni sul rapporto tra Boscia e mio figlio è vero: abitando a Gretta a pochi metri di distanza Sandro, che all’epoca aveva appena un anno, era spessissimo a casa Tanjevic e aveva davvero imparato qualche parola in serbo. Vero anche che scherzosamente avevamo trasformato Boscia nel “babau”: comportati bene oppure lo chiamiamo...Sono sicuro che nella sconfitta dell’altra sera si sarà parzialmente consolato vedendo che il piccolo di casa Gentile sta diventando un giocatore della Nazionale. Boscia fa il duro ma quella è solo la scorza. Ha un cuore enorme».
Nando Gentile per gli appassionati locali significa il canestro più incredibile della storia del basket triestino. Un ciuff da metà campo, sulla sirena, contro la Buckler Bologna. «Bei ricordi. Recentemente ho incontrato Bepi Stefanel e la moglie e a cena gli ho buttato lì: perchè non tornate a fare basket a Trieste? Una piazza con tanta passione non la si incontra facilmente». (r.d.)
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