Nicholas e Emily, la love story dell’America’s Cup

La stampa li paragona a Romeo e Giulietta: lui è il triestino Brezzi su Luna Rossa, lei è la sorella di un grinder di New Zealand

TRIESTE

Più del rinvio delle regate dal 6 al 10 marzo in Coppa America tiene banco una storia di cuore che la stampa di Auckland ha già accostato a quella di Giulietta e Romeo declinata in ambito velico. E il Romeo in questione è il triestino Nicholas Brezzi Villi, membro del Luna Rossa Prada Pirelli Team. Lei è la neozelandese Emily van Velthooven.

È la stampa neozelandese, mai stata particolarmente accondiscendente con il sindacato italiano, a portare alla luce la love story che è diventata tanto più interessante sia per la visibilità di Emily, sia per il fatto che incrocia i due equipaggi che si contenderanno l’America’s Cup. La biondissima e bellissima Emily van Velthooven ha fisico e popolarità di una nostrana Diletta Leotta, con la quale ha in comune la professione, visto che è una delle reporter di punta dell’emittente NZTV.

Ma non è di certo questo l’aspetto che più ha solleticato i media: Emily è sorella di Paul Simon van Velthooven, ciclista su pista, bronzo olimpico nel keirin a Londra 2012 e oggi parte di Emirates Team New Zealand a bordo di Te Rehutai, l’AC75 dei kiwi che in maori significa “dove l’essenza dell’oceano rinvigorisce ed energizza la nostra forza e determinazione”.

Dalle indiscrezioni raccolte dal NZ Herald pare che Nicholas ed Emily abbiano cominciato a frequentarsi lo scorso dicembre, quando ancora si correvano le World Series, grazie a comuni amici che li hanno presentati. Successivamente sono stati avvistati insieme ad Auckland e un indizio messo sotto la lente d’ingrandimento è stato il post raffigurante un mazzo di fiori pubblicato da Emily sul suo seguitissimo profilo Instagram proprio il giorno di San Valentino.

Al momento Nicholas tutela la propria privacy e nemmeno il team italiano ha rilasciato alcuna dichiarazione. L’attenzione è tutta per le prossime regate.

La storia di Brezzi Villi riporta alla memoria un fortunato precedente. Era il 2000 e Luna Rossa era impegnata nella Louis Vuitton Cup contro gli americani di America One, l’equipaggio capitanato da Paul Cayard, e tra Michele Ivaldi, all’epoca navigatore di Luna Rossa, e Jacqueline, responsabile marketing e comunicazione degli statunitensi, scoppiò l’amore poi approdato al matrimonio.

Intanto sul fronte ufficiale il calendario delle regate è slittato per ora dal 6 al 10 marzo a causa di un sospetto caso di variante inglese segnalato ad Auckland. Ciò ha spinto il governo a inasprire le norme di sicurezza innalzando il lockdown a livello 3, ossia un passo prima della chiusura completa di tutte le attività.

La presidente di America’s Cup Event, la contestata Tina Symmans, ha affermato che «ACE ha sempre detto di voler correre il maggior numero di regate con il livello 1 di restrizioni per permettere l’afflusso del grande pubblico, ma richiederà la possibilità di gareggiare anche in caso di livello 3 per tenere aperti più scenari possibili».

Le date a disposizione però stanno diventando sempre meno e tra complottisti che sostengono come l’organizzazione voglia facilitare i defender regatando solo con previsioni di vento forte, e rigoristi, i quali sottolineano come si debbano attendere tempi migliori per scendere in acqua, magari allungando il termine del 15 marzo, fissato ora come termine per la chiusura dei giochi, spunta una frase del Deed of Gift, il principale regolamento alla base della Coppa. In esso si legge infatti che non potranno essere effettuate regate nell’emisfero sud tra il 1° maggio e il 1° novembre. Almeno un termine sicuro c’è. —



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