Parks trascinatore l’Alma torna in vetta

L’Alma passa a Forlì per 67-63 sull’Unieuro con grande fatica e riconquista la vetta condominiale, con la sconfitta di Treviso a Ferrara e il successo della Segafredo Bologna con Udine. È stata una vittoria benedetta, quella biancorossa. Maturata nel secondo tempo, ma sicura soltanto a meno di 10 secondi dalla sirena, quando Parks ha segnato gli ultimi due liberi. Ecco, Parks. Il fattore è stato lui. Non più tardi di sabato, Dalmasson ribadiva che quest’Alma vince o perde con il gruppo, non ha solisti. Questa vittoria è invece almeno per metà di JP, che con 30 punti in 25’35”, accompagnati da 7 rimbalzi e un assist, ha spaccato il match da solo. E ha giocato e segnato anche per Green, questa volta non pervenuto (5 falli, un rimbalzo e zero punti in 19’).
Jordan ha iniziato dalla panchina e ha visto l’Alma partire con disagio, incapace di stare dietro al maggior dinamismo che i padroni di casa riuscivano ad esprimere con i due nuovi americani e con Castelli. Poi è entrato lui e la musica è cambiata. Per sette-otto minuti ha segnato solo lui per Trieste, ha catturato rimbalzi e dato la scossa. Piano piano gli si sono accodati Pecile, Bossi e Coronica, Da Ros era già in partita (l’unico) dall’inizio e lo svantaggio, arrivato anche a 8 punti, è stato colmato. Il momento decisivo a metà del terzo quarto, quando sempre Jordan, coadiuvato da Bossi e Da Ros, ha prodotto il fulmineo break che ha capovolto il match. Un vantaggio piccolo, che per un momento era stato anche cancellato dai padroni di casa, ma che nell’ultima frazione è stato riacquisito e custodito fino alla sirena finale. Vittoria preziosa, prestazione non brillante, ma concreta. Di positivo c’è che questo successo è un segnale ulteriore di crescita della squadra, capace di andare a vincere anche partite dannatamente rognose pur senza gli effetti speciali.
L’Alma aveva stentato a entrare in partita, la formazione con i due lunghi Da Ros-Cittadini non riusciva a pareggiare il dinamismo dei padroni di casa, a metà del primo quarto i punti di ritardo erano già 7 (11-4). Cambio di quintetto, Dalmasson ha mandato dentro Parks e Baldasso per Cittadinie Pecile, subito JP ha preso le misure a Thiam e il tassametro del newyorchese ha iniziato a girare rapidamente: 10 punti in fila per rimettere l’Alma in partita, il primo quarto si è chiuso sul 19-14 per i padroni di casa. In 5’ i punti personali di Parks sono diventati 14, ma senza che nessuno lo aiutasse non poteva fare pentole e coperchi. Così Forlì è arrivata fino al 32-24 del 17’30”. In realtà l’Alma riusciva ad avvicinare con una certa facilità il canestro avversario, ma gli errori in fase conclusiva erano tanti e spesso banali, così si è restati all’inseguimento. Cittadini da sotto e Bossi dall’arco, andando finalmente ad affiancarsi a Parks e Da Ros nel referto: il ritardo è stato dimezzato fino al 34-30 con cui si è andati al riposo.
La sveglia è arrivata a metà del terzo quarto con Parks, Bossi e Da Ros: hanno confezionato il 9-0 in meno di 3 minuti, dal -6 si è saliti al +3, 41-38 al 26’. Dalmasson a quel punto ha dato fiato agli americani e a Bossi, il quintetto italiano in campo è rimasto senza soluzioni, Forlì ha piazzato il nuovo 7-0 tornando avanti nel finale del terzo quarto, 47-45. Rientrati Parks, Bossi e Pecile ad affiancare Da Ros, l’Alma ha riannodato i fili del discorso. Con sofferenza, ma anche tanta esperienza, il “Pec” dettava i ritmi, JP finalizzava. In realtà era una gara a chi sbagliava di meno, più che a chi segnava maggiormente. L’Alma ha avuto il merito di tenersi avanti di quei 4-5 punti che erano platino. Fuori per falli prima Baldasso poi Green, poco dopo li hanno seguiti anche Castelli e Amoroso. Dalla lunetta “Picasso” è stato infallibile e ha portato a casa il risultato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo








