Parte la terza asta per il Piacenza chi vuole può comprarlo a pezzi
PIACENZA. Anche per la sfortunata “gemella” della Triestina non c’è pace. Dopo che anche la seconda asta è andata deserta il Piacenza è in svendita per evitare il fallimento.
I curatori fallimentari Franco Spezia e Germano Montanari hanno comunicato attraverso una nota scritta che "il Giudice Delegato del Fallimento ha autorizzato la proroga dell’esercizio provvisorio sino al 18 giugno al fine di esperire un ulteriore tentativo di vendita dell’Azienda della società fallita".
Una vendita che rispetto alle precedenti due aste sarà composta da diversa lotti. Il Piacenza Calcio verrà infatti venduto separatamente: da un lato la società (comprensiva di beni mobili, materiali ed immateriali, strumentali all’attività sportiva, dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e del settore giovanile) al prezzo di 50mila euro, dall’altro gli automezzi (10mila euro), gli arredi della sede (15mila euro) e il terreno (350mila euro).
Tra le novità anche il non obbligo di assunzione del personale dipendente.
Come nella seconda asta, quando la società era stata valutata 100mila euro, a questi importi vanno aggiunti il debito sportivo, stimato in circa 480mila euro (il milione di euro inizialmente quantificato al quale va tolta la fideiussione presente in Lega da circa 600mila euro), il pagamento degli stipendi di giugno dei calciatori (circa 150mila euro) e il deposito della fideiussione di 620mila euro entro il 30 giugno per l’iscrizione al prossimo campionato.
Ecco il comunicato stampa dei curatori fallimentari del Piacenza Calcio:
I curatori comunicano che, previo parere favorevole del comitato dei creditori, il Giudice Delegato del Fallimento ha autorizzato la proroga dell’esercizio provvisorio sino al 18 giugno 2012 al fine di esperire un ulteriore tentativo di vendita dell’Azienda della società fallita.
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