Pepito Rossi fa felice se stesso, Firenze e anche la Nazionale
FIRENZE. Giovedì sera, al minuto 90, quando Giuseppe Rossi ha depositato il pallone in rete, per il 4-0 definitivo contro il Belenenses, hanno fatto tutti festa: i suoi compagni di squadra, i tifosi che erano presenti e quelli davanti alla tv. Rossi non segnava in maglia viola dal 18 maggio 2014, contro il Torino, ultima di campionato. Quello stesso campionato che lo aveva visto festeggiare il Natale in testa alla classifica dei marcatori, con 14 reti, fra le quali la tripletta che aveva rovesciato il match contro la Juve, da 0-2 a 4-2. Poi, l’ennesimo infortunio al ginocchio destro subito a gennaio lo aveva costretto a fermarsi ancora una volta, fino a dire addio al sogno di partecipare al Mondiale.
Un rientro che Paulo Sousa ha gestito con attenzione e gradualità, schierando Rossi due volte titolare in campionato contro Genoa e Carpi (ma senza mai fargli finire per intero le partite), lasciandolo in panchina negli ultimi due match contro Bologna e Inter, quindi rilanciandolo dal 1’ in Europa League, dove Rossi non giocava dal 19 settembre 2013 contro il Pacos Ferreira, l'ultima squadra peraltro cui aveva segnato in coppa.
«È stata una bellissima serata - ha detto l'attaccante, che pochi giorni fa ha anche “rivisto” con la società il suo contratto abbassando la quota fissa e aumentando quella variabile legata alle presenze e ai gol fatti -. La Fiorentina ha vinto e io ho segnato, ma soprattutto perché sono rimasto in campo per tutta la partita. Ringrazio l'allenatore per l'opportunità». E Sousa s'è mostrato soddisfatto: «Sono contento per Pepito, è un passo avanti che dà fiducia a lui e a tutta la Fiorentina, la sua energia è davvero contagiante».
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