«Rinnovare nella tradizione»

Atleta di livello mondiale da giovane, oggi Mitja Gialuz è il presidente della Svbg «La Barcolana ha saputo portare in superficie le energie migliori della città»



Lui, di Barcolane, in barca se ne è fatte 26. Poi, nel 2014 Mitja Gialuz - da juniores campione mondiale in 470 - è diventato presidente della Velica di Barcola e Grignano e da allora la mattina della seconda domenica di ottobre non può più godersela tra i 2mila della flotta. E la Coppa d’Autunno è diventata un pensiero fisso per dodici mesi all’anno.

Presidente Gialuz, siamo arrivati alla Barcolana numero 50.

Un bel giro di boa che, sinceramente, non mi aspettavo così impegnativo. Negli anni, e negli ultimi anni soprattutto, la Barcolana è cresciuta, si è ampliata, si è trasformata: nei numeri, nel coinvolgimento di altre realtà, nelle aspettative. Non ho paura a dire che ero preoccupato nell'affrontare l'organizzazione di questo compleanno così speciale, ma oggi, a pochi giorni dall'evento e con il programma di tutti gli eventi collaterali già ampiamente in moto, posso dire di essere particolarmente soddisfatto di come sono andate e come stanno andando le cose. Per la Barcolana lavora tutto l'anno una squadra incredibile, eccezionale, composta da una quarantina di collaboratori che crescono in maniera esponenziale in questi giorni. Bene, il risultato che abbiamo sotto gli occhi è evidente: oltre 400 eventi, un ampio coinvolgimento di tutto il territorio da Muggia a Monfalcone. Faccio un esempio. Quando abbiamo deciso di chiedere alla città di proporre eventi, ci aspettavamo una ventina, massimo una trentina di proposte. Ne sono arrivate 103, tutte legate al mare, alla Barcolana. Tante iniziative che portano la Barcolana in tutta la città, come confermato anche dal murales inaugurato a Melara. Il che dimostra che questa città ha energie straordinarie, spesso magari sommerse ma che la Barcolana ha saputo portare in superficie. E che la Barcolana è una festa non solo di una parte, ma di tutta la città.

Un grande evento per Trieste, un evento che ha però conquistato un appeal mondiale.

Domenica avremo la diretta in 93 Paesi di tutto il mondo con telecronaca in inglese: la Barcolana all'estero interessa sempre di più, ne ho avuto la conferma nelle presentazioni fatte a Londra o a Monaco, anche in virtù del fatto del fatto di avere questa unica unica linea di partenza. Davvero "siamo tutti sulla stessa barca" come recita lo slogan ideato da Marina Abramović per il manifesto di quest'anno, quel manifesto che poi è stato accompagnato da polemiche che comunque hanno fatto sì che della Barcolana si parlasse in tutto il mondo, penso ad esempio a un articolo uscito su una importante rivista australiana, arrivando a un pubblico fatto non solo di sportivi.

Tante iniziative collaterali, a terra e in mare. Non si rischia di avere un evento troppo ricco?

No, essere riusciti a far crescere la Barcolana senza perdere nessuno ma tenendo tutti a bordo ne è la conferma. La Barcolana si declina anche nei mille modi di parteciparvi che offre.

La Barcolana è un evento importante per l'economia della città.

Quest'anno studieremo l'indotto creato in maniera scientifica e speriamo di poter poi presentare i risultati quanto prima. Ma anche solo a livello di comunicazione e di presenza sui media la promozione per la città, perché la Barcolana si identifica indissolubilmente con Trieste, è eccezionale.

Cinquant'anni. Ma quale è la ricetta di una così importante longevità?

Conservare lo spirito originario rinnovando ogni anno. Può sembrare un controsenso, ma non lo è. In questi mesi mi sono riletto tanti documenti del circolo e ho così potuto, una volta di più, apprezzare il lavoro straordinario di tutti i presidenti che mi hanno preceduto per trasformare, un passo alla volta, la Barcolana senza però mai snaturarla. Ma voglio in particolare ricordare due nomi su tutti: Fulvio Molinari e Rodolfo De Mattia. La Velica di Barcola e Grignano e la Barcolana sono nati in quegli anni attorno al '68, anni davvero rivoluzionari. E l'idea stessa che sta alla base della Barcolana (hai una barca? hai una vela? allora puoi partecipare) ha scardinato il mondo delle regate. Il grande progettista Carlo Sciarrelli diceva che alla Barcolana partecipano le barche più brutte del mondo. Noi diciamo che questa regata è fatta dalle persone. Poi, negli ultimi anni abbiamo fatto qualche innovazione a iniziare dall'aver portato la linea d'arrivo davanti a piazza Unità. E per celebrare il mezzo secolo di vita abbiamo costruito una passera: ha significato rendere onore alle nostre origini, da portare sempre con noi nel profondo del cuore. —





Riproduzione riservata © Il Piccolo