Romans, una vittoria d’esperienza

L’Asar ha saputo chiudere la partita con il Bor in anticipo

ROMANS D’ISONZO. L'Asar Romans ha evidentemente imparato a memoria la lezione, e l'ha messa in pratica contro il Bor.

Per evitare finali in volata nei quali possano pesare gli episodi sfortunati, e tra questi anche un fischio arbitrale pro o contro, l'unica via è staccare gli avversari a distanza di sicurezza, chiudere la partita ben prima della sirena finale. Non poteva che essere questa, specie nel post Servolana, la ricetta di coach Zavrtanik per la sua squadra, che ha risposto presente fin dalla palla a due. Contro un Bor che si è dimostrato davvero debole come gli ultimi risultati, soprattutto quelli esterni, davano a intendere, l'Asar ha preso subito in mano la partita, stritolando gli avversari sul lato difensivo nei primi 10' (solo 11 punti concessi, doppiati gli avversari alla prima sirena sul 22-11) e andando, in attacco, a colpire i punti deboli dei triestini, soprattutto sotto le plance dove Davide Dreas, con i suoi 18 punti, ha fatto la differenza. Nella seconda frazione Romans ha galleggiato e poi nella ripresa ha spinto nuovamente sull'acceleratore: gara in ghiaccio già al 30' sul +18 con Franz (21) e Polvi (14) indiscussi protagonisti, e missione compiuta (addirittura +30, 84-54, il distacco finale) nonostante l'assenza di Candussi, in panchina a sostenere i compagni ma senza la possibilità di essere schierato, debilitato dall'influenza.

«Siamo stati bravi a non crearci problemi da soli - spiega il presidente dell'Asar Calligaris - memori delle passate esperienze (anche con la Servolana +12 alla prima sirena, poi il patatrac, ndr) stavolta non abbiamo avuto cali di intensità e concentrazione e siamo così riusciti a esprimere tutta la differenza di organico che c'è tra la nostra rosa e quella del Bor. E' una vittoria significativa anche perché ottenuta con un uomo in meno in rotazione a dimostrazione che quest'anno il roster è stato costruito bene». (m.n.)

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