Russia senza soldi non paga Capello
Fino a poco tempo fa la Russia di Putin era la nuova mecca di allenatori e giocatori stranieri, attratti da ingaggi milionari. Oggi il Paese che nel 2018 ospiterà i suoi primi Mondiali di calcio confessa - sullo sfondo di una crisi economica inattesa - che non ha i soldi per pagare Fabio Capello, il ct della nazionale di calcio russa, già in arretrato di cinque mesi di stipendio sul suo ingaggio d'oro da 8 milioni di euro l'anno. «L’Unione calcistica russa semplicemente non ha i soldi per pagare il salario di Capello» ha dichiarato Serghiei Stepashin, membro della stessa Unione. «E’ sconveniente che non venga pagato il capo allenatore della nazionale. Tuttavia, quando il contratto fu firmato, sarebbe stato necessario pensare alle fonti per finanziarlo e adesso queste fonti vanno cercate» ha aggiunto. «Credo che il pagamento debba basarsi sui risultati. Questo è considerato un uso efficiente dei fondi», ha proseguito. Per ora nessun commento da parte di Capello, in ritiro con la nazionale in Austria in vista della partita di sabato per la qualificazione agli Europei con la nazionale locale, in testa al gruppo G con 7 punti, seguita da Russia e Svezia a 5. Ma il ritiro è già stato disertato da due suoi stretti collaboratori, Massimo Neri e Christian Panucci, ai quali non è ancora stato rinnovato il contratto. Presente invece l'assistente Oreste Cinquini, anche lui senza stipendio da giugno.
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