Scommesse, sospetti su altre tre partite di A

Indagini anche su Milan-Bari del marzo 2011. Masiello in 5 ore di interrogatorio ha vuotato il sacco
L'ex difensore del Bari Andrea Masiello, in una foto di archivio. ANSA/LUCA TURI
L'ex difensore del Bari Andrea Masiello, in una foto di archivio. ANSA/LUCA TURI

BARI. Milan-Bari, Bari-Chievo e Bari-Roma: sono le ultime tre partite della serie A 2010-2011 entrate nel filone d’indagine sul calcioscommesse. La procura di Bari sospetta ci sia stato un tentativo di combine da parte di Andrea Masiello e della sua “squadra”.

Per quanto riguarda in particolare Milan-Bari (1-1), match giocato a San Siro il 13 marzo del 2011 a passare in vantaggio fu la squadra ospite con un gol di Rudolf al 39’ del primo tempo. Per riportare in parità i rossoneri primi in classifica ci volle una prodezza dell’ex Antonio Cassano a pochi minuti dalla fine della partita. Bari-Roma giocata l’1 maggio del 2011 finì 3-2 per i giallorossi, in nove per l’espulsione di De Rossi e Perrotta, grazie ad un gol di Rosi all’ultimo secondo (50’ st): il laterale romanista lasciato libero da Parisi, devia in rete con la pancia un cross. A passare in vantaggio fu il Bari con un rigore di Bentivoglio (25’ pt), pari di Totti al 30 pt, di nuovo avanti i baresi al 42’ con raggiunti poi dal capitano giallorosso al 12’ st su rigore.

Intanto Andrea Masiello ieri ha vuotato il sacco. Ha parlato per cinque ore con i magistrati facendo ammissioni, ma precisando anche di non essere mai stato il capo carismatico di una banda che si occupava di truccare le partite di serie A. Le frodi sportive invece le ha ammesse quasi tutte, a partire dal derby Bari-Lecce per il quale avrebbe riconosciuto in foto l’emissario salentino che avrebbe consegnato a lui e ai suoi complici, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, 230mila euro in contanti per truccare la partita. Inoltre, avrebbe inguaiato alcuni calciatori, compresi i suoi ex compagni di squadra del Bari.

«Masiello è molto stanco ma ha parlato», conferma il suo difensore Francesco Rotunno lasciando il carcere dopo che il suo assistito è stato ascoltato per tre ore dal gip e per altre due dai soli pubblici ministeri, il procuratore Antonio Laudati e il sostituto Ciro Angelillis. «Non posso dire nulla perchè la procura ha secretato il secondo verbale», taglia corto il legale. Ma la secretazione non può riguardare per legge l’interrogatorio di garanzia del gip Giovanni Abbattista sul quale trapelano infatti alcuni particolari. Al giudice, Masiello avrebbe ribadito il contenuto della confessione fatta ai pm baresi con la lettera inviata il 28 marzo scorso, nel disperato tentativo di evitare il carcere. Nella missiva l’ex difensore biancorosso, ora all’Atalanta, ammette di aver fatto volontariamente l’autogol di Bari-Lecce in cambio di danaro e di aver truccato Cesena-Bari per 20 mila euro. Avrebbe aggiunto qualche particolare anche sulle altre quattro partite truccate che l’accusa gli contesta, coinvolgendo alcuni calciatori: Palermo-Bari, Bari-Genoa, Bologna-Bari e Udinese-Bari.

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